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I Certificates, parte prima.

Generalità.

I  Certificati (o Certificates) sono strumenti finanziari cartolarizzati e, come tali, sono quindi titoli che vengono emessi generalmente da banche, quotati in Borsa nel mercato SEDEX, e negoziati in continua dalle h 9:00 alle 17:25. La caratteristica fondamentale dei Certificates è rappresentata dal fatto che incorporano diverse strategie di investimento, il cui valore dipende dall' andamento del cosiddetto sottostante di riferimento, che può essere un' azione (es. Enel, Eni, Unicredit), un indice (MIB40), una valuta (€, $), una materia prima (petrolio, oro, ecc.), un tasso di interesse (Euribor, Libor), o altro.
Sebbene sia il valore di un Certificati che di un ETF dipende dall' andamento di un sottostante, essi differiscono per i seguenti motivi: 
– a differenza degli ETF, i Certificati non distribuiscono i dividendi;
– mentre gli ETF hanno un patrimonio separato da quello dell’emittente, caratteristica che rappresenta una garanzia in caso di fallimento dell’emittente, i Certificati sono soggetti al rischio di default dell’emittente;
– mentre gli ETF non hanno una scadenza, i Certificati invece generalmente hanno una scadenza, con conseguente pagamento dell' importo di liquidazione stabilito nel certificato stesso;
– a differenza degli ETF, i Certificati non sono soggetti a costi di gestione.

Due sono i punti che occorre chiarire subito:

  1. Ricordiamo che la cartolarizzazione è una pratica mediante la quale una banca (detta Originator) cede - per procurarsi liquidità - blocchi di crediti e/o mutui ipotecari a una Società-veicolo (detta SPV, Special Purpose Vehicle) appositamente costituita, che acquista questi crediti emettendo titoli del tipo appunto dei certificates, mentre un terzo soggetto, detto Service, effettua il recupero dei crediti. Ovviamente, tutto scorre liscio come l' olio se tutti i crediti vengono recuperati (ad esempio, vengono pagate le rate dei mutui); ed invece il processo di cartolarizzazione si blocca in caso di insolvenza (a causa di una crisi economica e finanziaria, o per aumento del tasso di interesse sugli immobili ipotecati, ecc.), come è successo in America nel periodo 2006-2008, emblematico il fallimento della Lehman Brothers ( La Grande Recessione, atto primo. )
  2. Di conseguenza, chi acquista strumenti cartolarizzati (obbligazioni ABS, certificates, ecc.) deve controllare quali titoli sono alla base e se c' è la certificazione di una serie agenzia di rating.

E due sono i rischi maggiori dei certificates:

  • il rischio emittente, che deriva dal fatto che siccome i certificates sono delle passività emesse dalle banche, perdono completamente il loro valore in caso di default dell' emittente;
  • il rischio di liquidità, che dipende dal fatto che non tutti i titoli vengono negoziati in Borsa, ma possono essere negoziati anche su piattaforme private degli emittenti, piattaforme poco liquide, e spesso con una differenza (spread) piuttosto sensibile tra prezzo di vendita (prezzo denaro) e prezzo di acquisto (prezzo lettera).

Quindi, è assolutamente necessario che, prima di fare qualsiasi investimento in certificati, un potenziale investitore deve documentarsi bene, e, se ha anche un piccolissimo dubbio, deve lasciarsi consigliare da personale esperto e di fiducia della propria banca.

Caratteristiche generali dei Certificates.

Iniziando ad occuparmi dei certificates, sono sorti subito due problemi.
Primo problema: come descrivere qualcosa che è certamente interessante ma maledettamente complesso come i certificates?
Ed ancora: come trattare un argomento così vasto? Per questo secondo problema credo di aver trovato una soluzione accettabile: segmenterò i contenuti in almeno due parti, descrittiva la presente, più operativa quella che pubblicherò a breve.
Invece, relativamente al primo problema, sono giunto alla conclusione che la soluzione migliore, a parer mio, è quella più semplice, e cioè di condurre te, egregio lettore o gentile lettrice, attraverso lo stesso percorso da me seguito in autoformazione, sfruttando la grandissima risorsa che un post possiede rispetto ad un articolo esclusivamente cartaceo: i link .

Allora, per prima cosa, ritengo utile riportare di seguito una lista di link di siti interessanti, nello stesso ordine con cui li ho visitati:

  1. Borsa Italiana, CW e Certificati
  2. Certificates : Cosa sono e a Quali investitori si rivolgono - CheBanca!
  3. Unicredit (Certificates)
  4. Listino Sedex Certificates peremittente- Borsa Sedex Certificates ...
  5. Certificate Journal – guida ai certificati 
  6. Acepi

Consiglio, in generale, di farsi una idea personale ( ... un' autoformazione! ) leggendo in parallelo - almeno per ciascun tipo di certificato, e seguendo l' ordine seguito in questo articolo - soprattutto i prospetti informativi allegati dei relativi certificati.

Prima di procedere ad una classificazione, facciamo un riassunto dei principali termini e della terminologia che ricorrono per questa tipologia di certificati (quelli più specifici, o meno importanti, li citeremo al momento):

  • Sottostante: l’attività finanziaria alla quale è legato il certificato; come già detto, può essere un indice azionario, un indice settoriale, una materia prima, un tasso di cambio, un ETF o un fondo da cui dipende il valore del Certificate;
  • Livello iniziale o Strike price: il valore del sottostante registrato dall’ emittente in fase di quotazione del Certificate;
  • Multiplo: quantità di sottostante controllata dal singolo Benchmark Certificate (ad esempio, il numero di quote acquistate di una certa azione che funge da sottostante);
  • Scadenza: durata del certificato, alla fine della quale l’emittente procede alla rilevazione dei valori del sottostante per calcolare il pagamento e saldare all’ investitore l’importo dovuto, in base al verificarsi dei vari casi. Alcune tipologie di Certificati Benchmark, come i Benchmark Open Certificate, non hanno una data di scadenza, per cui in questi casi spetta all’ investitore il diritto di decidere il momento in cui chiudere l’operazione.
  • Barriera: definiamo “barriera” il livello di prezzo del sottostante che, se raggiunto, fa cadere la garanzia del rimborso integrale del valore nominale del certificato stesso. La barriera può essere: a) continua: è sufficiente che il valore del sottostante scenda sotto al livello della barriera una sola volta durante la vita del certificate per far sì che lo stesso non rimborsi più il capitale nominale ma il controvalore alla scadenza del sottostante stesso; b) a scadenza: in questo caso solo se alla data di scadenza il sottostante si trova ad un valore inferiore rispetto alla barriera verrà pagato il controvalore del sottostante, altrimenti viene pagato il valore nominale del certificato.

Classificazione dei certificati

A seconda delle caratteristiche specifiche e della protezione del capitale offerta all’ investitore, Acepi l’Associazione Italiana Certificati e Prodotti di Investimento, suddivide i Certificate in 4 categorie:

  1. Capitale non protetto (Benchmark)
    a) Benchmark: Replicano linearmente, al rialzo o al ribasso, l’andamento dell’attività finanziaria sottostante senza effetto leva: ciò vuol dire che il prezzo sarà sempre pari a sottostante x multiplo.
  2. Capitale condizionatamente protetto (Bonus, Express, Twin Win/One Win, Credit Linked, Digital Accelerator, Premium Certificate, Cash Collect).
    a) Bonus: permette di ottenere a scadenza il rimborso maggiorato di un premio minimo pari al bonus, a patto che durante la vita del certificato il sottostante non sia mai sceso al di sotto di un determinato livello barriera.
    b) Express: offre l'opzione di rimborso anticipato maggiorato di un premio alla data di rilevazione decisa in sede di emissione, se il valore del sottostante è pari o superiore a quello determinato nel prospetto. Se a scadenza il sottostante è al di sotto di un determinato livello,definito barriera, il certificato ne replicherà linearmente la performance.
    c) Twin Win/One Win: grazie a una doppia opzione di rendimento, il certificato a scadenza rimborserà il nominale più un premio pari alla variazione assoluta del sottostante rispetto allo strike. La condizione di ribaltamento della performance negativa in positivo è tuttavia vincolata: il sottostante non deve mai scendere al di sotto del livello barriera fissato in sede di emissione durante la vita del certificato. In questo caso il Twin Win muta in un Benchmark.
    d) Credit Linked: i Credit Linked Certificate sono strumenti finanziari che offrono all’investitore la possibilità di ottenere dei premi periodici legati alla capacità di una o più società di riferimento, chiamate reference entity, di adempiere alle proprie obbligazioni. Tali importi, chiamati premi periodici, sono corrisposti solo se durante la vita del Certificate non si verifica nessun evento di credito che interessi la reference entity. L’evento di credito può essere, a titolo di esempio, il fallimento o il mancato pagamento di cedole o la ristrutturazione del debito di una o più società di riferimento del Certificate. In caso di evento di credito, inoltre, la protezione del capitale viene a mancare e a scadenza l’investitore percepirà solo una percentuale del prezzo di emissione del Certificate.
    e) Digital Accelerator: la peculiarità di questo tipo di strumento consiste nella possibilità per l’investitore di ottenere una remunerazione periodica condizionata all’andamento dell’attività sottostante
    f) Premium Certificate: la loro peculiarità è quella di distribuire nel corso della vita del Certificate dei premi fissi, indipendentemente dall’andamento dell’attività sottostante. Alla scadenza del Certificate all’investitore sarà restituito il prezzo di emissione maggiorato di un premio, se l’attività sottostante avrà un valore superiore o uguale ad un determinato livello fissato in fase di emissione, chiamato Livello Barriera.

    g) Cash Collect: la loro peculiarità è quella di distribuire nel corso della vita del Certificate dei premi fissi incondizionati, ossia indipendenti dall’andamento dell’attività sottostante, e/o dei premi condizionati, ossia subordinati al verificarsi di alcune condizioni.
  3. Capitale protetto (Equity protection, Digital).
    Emessi generalmente con taglio di 100 euro o 1000 euro, nei primi anni di diffusione dei certificati sono stati sul segmento SEDEX quelli con maggiori volumi di scambio grazie alla possibilità di proteggere totalmente o parzialmente il capitale investito pur partecipando alle variazioni positive del sottostante.
    In dettaglio,
    a) Equity protection: a scadenza accompagna la partecipazione illimitata al rialzo del sottostante ad un livello di protezione al di sotto del quale non potrà mai scendere il rimborso anche qualora il sottostante crollasse.
    b) Digital: La peculiarità di questo tipo di strumento consiste nella possibilità per l’investitore di ottenere un premio periodico e la protezione del capitale dipendentemente dall’ andamento dell’attività sottostante, che non deve scendere (per Digital Certificate long) sotto, e non deve (per Digital Certificate short) sopra una determinata soglia, chiamata livello barriera.
  4. Certificati a leva
    I certificati a leva sono quelli che offrono, rispetto agli altri tipi di certificati, i rendimenti potenzialmente più alti. Ovviamente, a rendimenti maggiori corrispondono anche rischi maggiori; infatti, la leva non amplifica solo i guadagni ma anche le eventuali perdite, per cui l’investitore può perfino correre il rischio di estinzione anticipata del certificato e di perdita totale del capitale investito, se il sottostante raggiunge una predeterminata barriera di stop loss.
    Appartengono alla categoria dei certificati a leva i Mini Futures Certificates e i Turbo e Short Certificates.
    a) Minifutures: con questi certificati si acquisisce il diritto di acquistare o vendere il sottostante a una data prestabilita (la scadenza) e ad un prezzo prestabilito(lo strike). A differenza dei contratti future, prevedono un meccanismo di Stop loss che impedisce di perdere più di quanto investito tramite l'estinzione anticipata.
    b) Turbo: consentono, come i minifutures, di investire sia al rialzo che al ribasso. Caratteristica principale è il particolare calcolo del prezzo. Questo tiene conto del funding, ovvero della differenza tra il prezzo d'esercizio e lo strike attualizzato all'Euribor overnight maggiorato di uno spread e dei dividendi stimati.  per il calcolo del fair value di un turbo, i dividendi stimati andranno sottratti al differenziale tra il valore corrente del sottostante e lo strike level.
    c) Short: Nel caso degli short, il prezzo è tendenzialmente pari alla differenza tra strike price e valore corrente del sottostante a cui vanno aggiunti, per gli indici di prezzo, i dividendi stimati fino alla scadenza. 
    Anche questi certificati godono di uno Stop Loss automatico.

Strategie di investimento particolari.

La strategie di investimento dei Certificates sono non solo complesse ma anche talmente varie da risultare refrattarie a qualsiasi tentativo di classificazione. Pertanto, citiamo di seguito a parte alcuni dei Certificates caratterizzati da strategie di investimento particolari:

  • Quanto : sono definiti “quanto” quei certificati su sottostanti espressi in una valuta diversa dall’ euro, ma strutturati in maniera da non essere soggetti alle variazioni del tasso di cambio tra la valuta del sottostante e l’euro. Questi certificati si rapportano unicamente alla performance del sottostante nel mercato di riferimento.
  • Autocallable : vengono definiti “autocallable” i certificati di investimento che prevedono la possibilità di rimborso anticipato dello strumento con in più il pagamento di un premio prima della naturale data di scadenza al verificarsi di una determinata condizione, se il sottostante si trova al di sopra di un livello indicato.
  • Cap : rappresenta un limite alla partecipazione del certificato al rialzo del sottostante. In caso di rialzi oltre a tale livello, a scadenza l’investitore percepirà il livello Cap.

Descrizione dei Certificates.

Di seguito descriveremo ciascun Certificato procedendo nello stesso ordine con il quale essi sono stati classificati:

Benchmark.

Caratteristica: il certificato benchmark replica linearmente il sottostante, sia al rialzo che al ribasso, e cioè:
Prezzo corrente del certificato = valore certificato * multiplo
Definizione di multiplo: il multiplo rappresenta la quantità di sottostante controllata da ciascun certificato, e si ottiene dividendo il prezzo di emissione del certificato/valore iniziale del sottostante.

Esempio di funzionamento di un certificato Benchmark:
Un investitore acquista un Benchmark Certificate avente come sottostante l’indice A e investe 1000 €. Il livello del sottostante - detto Strike - al momento dell’emissione è di 20.000 punti e la scadenza è fissata a 3 anni. Di seguito i dati completi.

Dati
Strike, punti: 20.000 € (strike = valore del sottostante all' emissione)
scadenza, a.: 3 anni
Pr. Emiss., €: 1.000 €
Multiplo, n: 0,05 = 1.000 € / 20.000 €

Alla scadenza del Certificate per l’investitore ci sono tre possibilità:
A) il sottostante si trova al di sopra (guadagno) dei 20.000 punti dello Strike, supponiamo 25.000 punti.
B) il sottostante si trova al di sotto (perdita) dei 20.000 punti dello Strike, supponiamo 15.000 punti
C) il valore del sottostante alla rilevazione finale è di 20.000 punti, uguale a quello della rilevazione iniziale all' emissione (detto strike).

Calcoli
Formula: Val. Certif. * multiplo
Caso A) 25.000 * 0,05 = 1.250 € (+25%)
Caso B) 15.000 * 0,05 = 750 € (-25% )
Caso C) 20000 * 0.05 = 1.000 € (0.0%)

L’ investitore, cioè:
nel caso A), alla scadenza prende la somma investita di 1000 € + 250 € (il 25% di 1000 €);
nel caso B), alla scadenza prende la somma investita di 1000 € - 250 € (il - 25% di 1000 €);
nel caso C), alla scadenza prende la somma investita di 1000 € (nessun guadagno e nessuna perdita).

Commento
Se il sottostante ha una performance positiva, l’investitore riceverà un guadagno direttamente proporzionale alla performance, e viceversa. Lo svantaggio è rappresentato dall' assenza di una barriera, per cui le probabilità di successo e il rischio di perdite sono del 50%.
Il certificato Benchmark dovrebbe essere preferito in presenza di un mercato in fase rialzista.

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Bonus

La caratteristica dei Bonus consiste nella possibilità di riconoscere all’ investitore a scadenza un rendimento tramite il pagamento di un premio, detto appunto Bonus, anche nel caso di un moderato ribasso dell'attività sottostante.
Definiamo BONUS il premio corrisposto all’ investitore se il sottostante registra una performance positiva o se l’andamento negativo non fa scattare l'Evento Barriera.

La protezione del capitale è garantita a condizione che l’attività finanziaria sottostante non scenda sotto una determinata soglia chiamata livello barriera; in tal caso l’investitore può essere soggetto a perdite anche rilevanti in quanto il payoff finale rispecchierebbe la performance dell’attività sottostante.

Esempio di funzionamento di un certificato Bonus:

Dati:
Scadenza: 2 anni
Prezzo di emissione : 100 €
Val. Riferim.Iniziale: 1,3
Bonus: 120%
Livello Barriera: 0,91€ (pari all'70% del Val. Rif. Iniz.)
Multiplo: 76,9231 (Rapporto tra Prezzo di emissione = 100€, e Val. Rif. Iniziale = 1,3)

Il valore del sottostante in un caso A) chiude a 1,40; in un caso B) chiude a 0,92; ed in un terzo caso C) chiude a 0,80.

CALCOLI:

Formula: Prezzo corrente del certificato = valore certificato * multiplo + bonus (+ bonus, solo se Valore Certificato alla scadenza > Livello Barriera)

Di seguito descriviamo i tre possibili scenari che alla scadenza del Bonus Certificate possono presentarsi all’ investitore:

Caso A) 1,40 > 0.91 (Liv. Barriera) - Quindi: 1.40 * 76,9231 + 20 € = 127,69 €
Caso B) 0,92 > 0,91 (Liv. Barriera) - Quindi: 0,92 * 76,9231 + 20 € = 97,843 €
Caso C) 0,80 < 0.91 (Liv. Barriera) - Quindi: 0,80 * 76,9231 + 0.0 € = 61,54 € (- 38%), ma senza beneficio del bonus.

Risultati:
Nel caso A l' investitore incassa i 107,6923€ per l' aumento del sottostante + il bonus di 20 € (bonus 120%), per un totale di 127,6923€ (guadagno 27.69%)
Nel caso B l' investitore incassa i 77,8431€ correlati all' andamento del sottostante + i 20€ del bonus, per un totale di 96,9231€ (perdita 9.23%)
Nel caso C, il Valore di riferimento finale è inferiore al Livello Barriera: l' investitore incassa solo 61,54 € (senza i 20 € del bonus), (perdita del 38,46%).

Acquistare un Bonus consente di investire su un’azione o un indice con la possibilità di ottenere un extra rendimento rispetto all’ investimento diretto nel sottostante (vedi Certificato Benchmark), se il sottostante durante la vita del Certificato non oltrepassa il Livello Barriera.
La strategia consiste nel puntare sul rialzo del sottostante, garantendosi la possibilità di ottenere un rimborso minimo in caso di ribasso, a condizione che la barriera non venga mai toccata durante la vita dello strumento.

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Express

Caratteristica: scadenza anticipata del Certificato con riconoscimento all’investitore, oltre al prezzo di emissione, di un importo detto importo di esercizio anticipato, a patto che, in occasione di una delle date di rilevazione intermedia, l’attività finanziaria sottostante quoti ad un valore maggiore o uguale al livello di esercizio anticipato predeterminato in fase di emissione.

Esempio di funzionamento di un certificato Express.
Si ipotizzi un Express Certificate avente come attività sottostante l’indice FTSE Mib e avente le seguenti caratteristiche:
DATI:
Scadenza: 2 anni
Prezzo di emissione: 100 €
Valore di riferimento iniziale: 23000
Importo Esercizio Anticipato: 107 €
Multiplo: 0,004348
Livello Barriera: 16100 (70% Val. Iniz.)
Livello Esercizio Anticipato (Livello di Trigger):110% * Val. Rif. Iniz. = 25300 punti.

Nota: Il Livello di Trigger è il valore al di sopra del quale il sottostante deve stazionare durante una data di osservazione per consentire all’ investitore di ottenere il rimborso totale anticipato più una maggiorazione, detta Importo di Esercizio Anticipato.

In seguito vengono rappresentati i possibili scenari che nel corso della vita dell’Express Certificate possono manifestarsi all’investitore:

Data di rilevazione intermedia:
La data di rilevazione intermedia è quella in cui viene valutato il valore del sottostante rispetto al Livello di Trigger.

Il FTSE Mib quota 25400 punti, superiore al valore del Livello di Esercizio Anticipato (Livello di Trigger) di 25300 punti : l’Express Certificate si estingue anticipatamente, e l’investitore riceve il prezzo di emissione di 107 euro. 
Il FTSE Mib quota 25000 punti, inferiore al Livello di Esercizio Anticipato (Livello di Trigger) di 25300: l' Express Certificate non si estingue anticipatamente e l’investitore non riceve nessun corrispettivo.

Data di rilevazione finale:
Se il valore del sottostante è inferiore al valore di riferimento iniziale, che è di 23000 punti, ma superiore o uguale al Livello Barriera (16100), ad esempio 16200,
alla scadenza l' investitore ritorna in possesso del prezzo di emissione di 100 €.
Se il valore del sottostante è inferiore al Livello Barriera, es. 15000, alla scadenza l' investitore incassa il valore del certificato per il multiplo, e cioè 15000 * 0,004348 = 65 € (perdita del 35%).

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Twin Win/One Win

La loro peculiarità è quella di permettere agli investitori, a scadenza ed entro determinati limiti fissati in fase di emissione del Certificate, di partecipare alla performance in valore assoluto, sia positiva che negativa (in modo favorevole all’investitore) registrata dal sottostante. La misura della partecipazione alla performance dell’attività finanziaria sottostante è prefissata in fase di emissione del Certificate.

Per le loro caratteristiche, i Twin Win Certificate sono strumenti che possono risultare idonei ad investitori con elevata propensione al rischio, senza aspettative direzionali sull’evoluzione del valore dell’attività finanziaria sottostante. Infatti, si tratta di strumenti che offrono la possibilità di ottenere un rendimento positivo sia in caso di rialzi che di ribassi del sottostante.

Oltre i parametri ordinari che regolano il funzionamento di un certificato ordinario tipo Benchmark, occorre tener conto dei termini dei seguenti parametrio specifici:

Fattore di partecipazione Up, espresso in termini percentuali, rappresenta il valore moltiplicativo della performance maturata dall’attività finanziaria sottostante che viene riconosciuto all’investitore in caso di rialzo del sottostante;
Fattore di partecipazione Down, espresso in termini percentuali, rappresenta il livello di partecipazione, a scadenza, all’eventuale performance negativa del sottostante.

Funzionamento dei Twin Win Certificate:
I Twin Win sono Certificati adatti a sfruttare le situazioni di incertezza dei mercati finanziari. A scadenza consentono di trarre beneficio sia dalle performance positive dall’attività finanziaria sottostante, partecipando alle stesse con un fattore di partecipazione predeterminato, e sia dalle eventuali performance negative dell’attività finanziaria sottostante convertendo in guadagno le stesse, eventualmente ponderate attraverso un fattore di partecipazione predeterminato.
La possibilità di beneficiare dei movimenti del sottostante, sia in caso di ribasso che di rialzo, si ha fino a quando non viene raggiunto il livello barriera. In tal caso, il Certificate perde la protezione condizionata del capitale e l’investitore matura quindi una perdita commisurata a quella che avrebbe avuto investendo direttamente nel sottostante alla data di rilevazione iniziale del Certificate. La partecipazione al movimento del sottostante da parte del Certificate può essere minore, uguale o maggiore a seconda del fattore di partecipazione prefissato dall’emittente in fase di emissione del Certificate.

Esempio di funzionamento del Twin Win Certificate
Si ipotizzi un Twin Win Certificate su un indice emesso il 06 luglio 2014. Il Certificate, con un prezzo di emissione pari a 100 euro, ha una durata di 2 anni e scade il 06 luglio 2016. Il valore di rilevazione iniziale dell’indice azionario sottostante il Certificate è stato fissato in fase di emissione a 1.800 punti. Il fattore di partecipazione al rialzo è pari al 120%, il fattore di partecipazione al ribasso è pari al 70%. Il livello barriera in fase di emissione è stato determinato nel 50% del valore di rilevazione iniziale, ossia a 900 punti. Alla scadenza del Certificate viene rilevato il valore dell’attività finanziaria sottostante. Gli scenari possibili per l’investitore sono tre:
1. il livello di rilevazione finale è superiore o uguale al livello di rilevazione iniziale: la performance maturata dal sottostante nel periodo di vita del Certificate viene moltiplicata per il fattore di partecipazione al rialzo e viene riconosciuta all’investitore , in aggiunta al prezzo di emissione del Certificate. Ipotizzando un valore dell’indice a scadenza di 2.000 punti (+11,1%), il valore di rimborso del Certificate sarebbe pari a 113,3 euro (+13,3%);
2. il livello di rilevazione finale è inferiore al livello di rilevazione iniziale, ma superiore o uguale al livello barriera: la performance negativa maturata dal sottostante nel periodo di vita del Certificate viene moltiplicata per il fattore di partecipazione al ribasso e viene riconosciuta all’investitore , in aggiunta al prezzo di emissione del Certificate. Ipotizzando un valore dell’indice a scadenza di 1.000 punti (-44,4%), il valore di rimborso del Certificate sarebbe pari a 131,1 euro (+31,1%);
3. il livello finale è inferiore al livello barriera: l’investitore ottiene un importo di liquidazione commisurato alla performance negativa maturata nel periodo di vita del Certificate e, per ogni strumento detenuto, incassa un valore inferiore al prezzo di emissione del Certificate. Ipotizzando un valore dell’indice a scadenza di 700 punti (-61,1%), il valore di rimborso del Certificate sarebbe pari a 38,8 euro (-61,1%).

In sintesi: alla prima data intermedia, se si verifica l' Evento Express, il certificato scade anticipatamente e rimborsa il prezzo di emissione maggiorato del premio Express (107 €); se invece l' Evento Express non si verifica, il certificato va alla scadenza finale.

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Credit Linked

I Credit Linked Certificate offrono all’investitore la possibilità di ottenere dei premi periodici che dipendono dalla capacità di una o più società di riferimento, chiamate reference entity, di adempiere alle proprie obbligazioni. Tali premi periodici, sono corrisposti solo se durante la vita del Certificate non si verifica nessun evento di credito relativo alla reference entity, come ad esempio il fallimento o il mancato pagamento di cedole.

L’evoluzione del prezzo dei Credit Linked Certificate è legato all’andamento del merito di credito del sottostante.

I Credit Linked sono caratterizzati dai seguenti elementi:
• Evento di credito, ossia l’evento, quale fallimento, mancato pagamento di cedole o ristrutturazione del debito di una o più società sottostanti al Certificate, che fa perdere la protezione del capitale e il pagamento dei premi periodici;
• Premio periodico, ossia l’importo predeterminato e periodico corrisposto all’investitore nel caso non si verifichi l’evento di credito;
• Pagamento minimo a scadenza, ossia la percentuale minima del prezzo di emissione del Certificate che sarà rimborsata a scadenza in caso di evento di credito;
• Recovery effettivo, ossia il valore effettivo riconosciuto all’investitore e determinato dal mercato ex post al verificarsi dell’evento di credito.
• Recovery nullo, termine associato alle caratteristiche di un particolare tipo di Credit Linked in cui l’investitore, in casa di evento di Credito, a scadenza, perde l’intero capitale investito.

Nel caso di evento di Credito, l’investitore a scadenza ha tre diversi possibili pay-off in base alle caratteristiche specificate fissate in fase di emissione del Certificate che determinano le seguenti tipologie di Credit Linked in funzione della tipologia di recovery:
1. Recovery prefissato: l’investitore riceve un ammontare predeterminato in fase di emissione del Certificate. L’ammontare prefissato è individuato come una percentuale del prezzo di emissione del Certificate.
2. Recovery effettivo: l’investitore ottiene un recovery determinato dal mercato ex post rispetto al verificarsi dell’evento di credito.
3. Recovery zero: l’investitore a scadenza non ottiene alcun pagamento, nemmeno parziale, del prezzo di emissione del Certificate.

Esempio funzionamento Credit Linked Certificate
Si ipotizzi un Credit Linked Certificate avente come reference entity una determinata società. Il Certificate è emesso il 21 luglio 2014 con un prezzo di emissione pari a 1.000 euro, durata di 3 anni e premio annuo pari a 48.50 Euro pagamento minimo a scadenza al verificarsi di un evento credito è stato fissato al 60% del valore di emissione del Certificate. Questi sono i possibili scenari per l’investitore:
1. Nel corso della vita del Certificate non si manifesta alcun evento di credito che interessi la Reference Entity. L’investitore a fronte dei 1.000 euro spesi per l’acquisto in fase di emissione del Certificate ottiene il seguente flusso:
- 06 luglio 2015: incasso di 48,5 euro;
- 06 luglio 2016: incasso di 48,5 euro;
- 06 luglio 2017: incasso di 48,5 euro + 1.000 euro (ossia la restituzione del valore di emissione del Certificate).
2. Nel secondo anno di vita del Certificate si manifesta un evento di credito che interessa la Reference Entity. L’investitore a fronte dei 1.000 euro spesi per l’acquisto in fase di emissione del Certificate ottiene il seguente flusso:
- 06 luglio 2015: incasso di 48,5 euro;
- 06 luglio 2016: nessun incasso;
- 06 luglio 2017: incasso di 600 euro.
3. Già nel primo anno di vita del Certificate si manifesta un evento di credito che interessa la Reference Entity. L’investitore a fronte dei 1.000 euro spesi per l’acquisto in fase di emissione del Certificate ottiene il seguente flusso:
- 06 luglio 2015: nessun incasso;
- 06 luglio 2016: nessun incasso;
- 06 luglio 2017: incasso di 600 euro.

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Digital Certificate

La peculiarità di questo tipo di strumento consiste nella possibilità per l’investitore di ottenere un premio periodico e la protezione del capitale dipendentemente dall’andamento dell’attività sottostante, che non deve scendere (per Digital Certificate long) sotto, e non deve (per Digital Certificate short) sopra una determinata soglia, chiamata livello barriera.

Oltre i parametri ordinari che regolano il funzionamento di un certificato ordinario tipo Benchmark, occorre tener conto dei termini dei seguenti parametrio specifici:

• Importo digital, premio predeterminato in fase di emissione che viene corrisposto al detentore del Certificate al verificarsi dell’Evento Digital;
• Livello digital, ossia la soglia stabilita in fase di emissione che determina l’evento digital.

Alla scadenza del Digital Certificate a capitale condizionatamente protetto, nella versione Long, sono tre i possibili scenari in cui può incorrere il detentore del Certificate:
1. il valore di rilevazione finale dell’attività finanziaria sottostante è uguale o maggiore a quello di rilevazione iniziale: l’investitore riceve un importo di liquidazione pari al prezzo di emissione incrementato dell’importo digitale
2. il valore di rilevazione finale dell’attività finanziaria sottostante è inferiore a quello di rilevazione iniziale ma superiore al livello Barriera: il capitale è protetto e il prezzo di liquidazione corrisponde a quello di emissione del Certificate;
3. il valore di rilevazione finale dell’attività finanziaria sottostante è inferiore al livello Barriera: l’investitore matura una perdita commisurata a quella che avrebbe avuto investendo direttamente nel sottostante alla data di rilevazione iniziale del Certificate.

Esempio funzionamento
Si ipotizzi un Digital Certificate a capitale condizionatamente protetto avente come attività sottostante il cambio euro/dollaro e avente le seguenti caratteristiche:

Scadenza: 3 anni
Prezzo di emissione: 100 €
Data di rilevazione iniziale: 06/07/2014
Valore di Riferimento Iniziale: 1,35
Date di rilevazione intermedie: 06/07/2015 – 06/07/2016
Data di Rilevazione Finale: 06/07/2017
Livello Digital: 1,35
Importo Digital: 5 €
Multiplo: 74,0740
Livello Barriera: 1,08 dollari (pari all’80% del Valore di Riferimento Iniziale).

In seguito vengono rappresentati i possibili scenari che nel corso della vita del Digital Certificate a capitale condizionatamente protetto possono manifestarsi all’investitore:
1. Prima data di valutazione Digital, 21 luglio 2015:
- l’eurodollaro quota a un livello pari o superiore a quello di rilevazione iniziale (ad esempio a 1,3670). In questo caso la condizione di Evento Digital è verificata. L’investitore riceverà quindi un Importo Digital di 5 euro per ogni Certificate detenuto;
- l’eurodollaro quota a un livello inferiore a quello iniziale (ad esempio 1,34). In questo caso la condizione di Evento Digital non si è verificata. L’investitore non percepisce l’Importo Digital.
2. Seconda data di valutazione Digital, 21 luglio 2016:
- l’eurodollaro quota a un livello pari o superiore a quello di rilevazione iniziale (ad esempio a 1,3640). In questo caso la condizione di Evento Digital è verificata. L’investitore riceverà quindi un Importo Digital di 5 euro per ogni Certificate detenuto;
- l’eurodollaro quota a un livello inferiore a quello iniziale (ad esempio 1,3330). In questo caso la condizione di Evento Digital non si è verificata. L’investitore non percepisce l’Importo Digital.
3. Scadenza finale 21 luglio 2017:
- l’eurodollaro quota a un livello pari o superiore a quello di rilevazione iniziale (ad esempio a 1,37). In questo caso la condizione di Evento Digital è verificata e l’investitore riceverà i 5 euro dell’Importo Digital. Essendo la data di scadenza finale del Certificate, l’investitore ottiene un Importo di Liquidazione pari al prezzo di emissione del Certificate;
- l’eurodollaro quota a un livello inferiore a quello di rilevazione iniziale (ad esempio 1,3380). In questo caso non si è verificata la condizione di Evento Digital e quindi l’Importo Digital non viene corrisposto ma il mancato raggiungimento di un determinato del Livello Barriera da parte del sottostante permette all’investitore di ottenere un Importo di Liquidazione pari al prezzo di emissione del Certificate;
- l’eurodollaro quota a un livello inferiore a quello rilevazione iniziale e al di sotto del Livello Barriera (ad esempio 1,05). In questo caso non è verificata la condizione di Evento Digital e quindi l’Importo Digital non viene corrisposto. Il valore di rilevazione finale del sottostante è inoltre inferiore alla Barriera e quindi l’investitore perde la protezione del capitale. L’investitore partecipa alla perdita di valore maturata dal sottostante e l’Importo di Liquidazione risulta pari a 77,78 euro.

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Premium Certificate

La loro peculiarità è quella di distribuire nel corso della vita del Certificate dei premi fissi, indipendentemente dall’andamento dell’attività sottostante. Alla scadenza del Certificate all’investitore sarà restituito il prezzo di emissione maggiorato di un premio, se l’attività sottostante avrà un valore superiore o uguale ad un determinato livello fissato in fase di emissione, chiamato Livello Barriera

Il capitale investito nei Premium Certificate è protetto solo se a scadenza il sottostante non scende sotto un certo livello, determinato in percentuale rispetto al valore di riferimento iniziale (esempio l’80%), chiamato Livello Barriera.

Oltre i parametri ordinari che regolano il funzionamento di un certificato ordinario tipo Benchmark, occorre tener conto dei termini dei seguenti parametrio specifici:

• Premio fisso (incondizionato), ossia il premio distribuito all’investitore indipendentemente dall’andamento del sottostante;
• Premio a scadenza condizionato, ossia il premio distribuito a scadenza in caso di mancato superamento del Livello Barriera;

Funzionamento dei Premium Certificate.

Durante la vita del Certificate, i Premium Certificate prevedono la distribuzione di Premi Fissi indipendentemente dall’andamento dell’attività finanziaria sottostante sono due i possibili scenari che si possono manifestare all’investitore:
1. il valore finale dell’attività finanziaria sottostante è maggiore o uguale del Livello Barriera: in questo caso il Certificate rimborsa il prezzo di emissione maggiorato di un premio prefissato;
2. il valore finale dell’attività finanziaria sottostante è minore del Livello Barriera: in questo caso l’investitore riceve un importo di rimborso correlato con l’andamento del sottostante e quindi pari a quello che avrebbe ottenuto investendo direttamente nell’attività sottostante.

Esempio di funzionamento.

Si ipotizzi un Premium Certificate con sottostante il titolo azionario Eni e avente le seguenti caratteristiche:
Scadenza: 2 anni
Prezzo di emission: 1000 €
Data di rilevazione iniziale: 06/07/2015
Valore di Riferimento Iniziale: 15,31 €
Premi fissi incondizionati: 45 €
Data di pagamento premio fisso incondizionato: 06/07/2016
Data di pagamento secondo premio fisso incondizionato: 28/11/2016
Data di rilevazione finale: 06/11/2017
Premio a scadenza condizionato: 45 €
Multiplo: 6,53168
Livello Barriera: 12,248 € (pari all'80% del Valore di riferimento iniziale)

Il 27 maggio e il 28 novembre del 2016 il prodotto distribuirà un premio di 45 euro per ogni Certificate sottoscritto (totale 90 euro). A scadenza sono due i possibili scenari che si prospettano all’investitore:
• l’azione Eni quota a un livello pari o superiore al Livello Barriera (12,248 euro). Per esempio, se Eni vale 13 euro l’investitore riceve il prezzo di emissione di 1000 euro più 45 euro per un totale di 1045,0 euro per ogni Certificate sottoscritto;
• l’azione Eni quota a un livello inferiore al Livello Barriera (12,248 euro). Per esempio, se Eni vale 11,5 euro l’investitore perde la protezione condizionata del capitale registrando una perdita. L’attività finanziaria sottostante ha registrato una performance negativa del 24,89%. Di conseguenza, per ogni Certificate detenuto, all’investitore saranno corrisposti 751,11 euro. Si tratta dello stesso importo che sarebbe stato possibile ottenere tramite l’investimento diretto nell’attività sottostante, ma tramite il Premium Certificate le perdite sono attenuate dai premi (90 euro) incassati precedentemente. Tramite l’utilizzo del Premium Certificate, l’investitore invece che subire una perdita del 24,89% legata all’andamento del sottostante accuserebbe una perdita complessiva del 15,89%.

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Cash Collect

La loro peculiarità è quella di distribuire nel corso della vita del Certificate dei premi fissi incondizionati, ossia indipendenti dall’andamento dell’attività sottostante, e/o dei premi condizionati, ossia subordinati al verificarsi di alcune condizioni.

A chi si rivolgono i Cash Collect Certificate
I Cash Collect Certificate sono strumenti rivolti ad investitori con aspettative rialziste, di stabilità o moderato ribasso (nel caso di Cash Collect Long) del valore dell’attività finanziaria sottostante. Il capitale investito nei Cash Collect Certificate è protetto solo se a scadenza il sottostante non scende sotto un certo livello, determinato in percentuale rispetto al valore di riferimento iniziale (esempio l’80%), chiamato Livello Barriera.

Oltre i parametri ordinari che regolano il funzionamento di un certificato ordinario tipo Benchmark, occorre tener conto dei termini dei seguenti parametrio specifici:
• PREMIO PLUS (INCONDIZIONATO), ossia il premio distribuito all’investitore indipendentemente dall’andamento del sottostante;
• PREMIO DIGITAL (CONDIZIONATO), ossia il premio distribuito all’investitore se il valore del sottostante alla data di valutazione digital è pari o superiore al Livello Barriera;
• PREMIO A SCADENZA (CONDIZIONATO), ossia il premio distribuito a scadenza nel caso in cui il sottostante alla data di valutazione finale sia pari o superiore al Livello Barriera;

Funzionamento dei Cash Collect Certificate
Durante la vita del Certificate, i Cash Collect Certificate prevedono la distribuzione di premi fissi indipendentemente dall’andamento dell’attività finanziaria sottostante. Il pagamento di questi premi avviene a date prestabilite fissate in fase di emissione del Certificate. Oltre ai premi fissi, i Cash Collect Certificate prevedono il pagamento di premi condizionati se alle date prestabilite fissate in fase di emissione l’attività finanziaria sottostante ha un valore pari o superiore al Livello Barriera. Alla scadenza dello strumento finanziario sono due i possibili scenari che si possono manifestare all’investitore:
1. il valore finale dell’attività finanziaria sottostante è uguale o maggiore al Livello Barriera: in questo caso il Certificate rimborsa il prezzo di emissione maggiorato di un premio prefissato;
2. il valore finale dell’attività finanziaria sottostante è minore del Livello Barriera: in questo caso l’investitore riceve un importo di rimborso correlato con l’andamento del sottostante.
Esempio di funzionamento
Si ipotizzi un Cash Collect Certificate con sottostante il titolo azionario UBI Banca e avente le seguenti caratteristiche:
Scadenza: 1 anni
Prezzo di emissione: 100 €
Data di rilevazione iniziale: 16/01/2017
Valore di Riferimento Iniziale: 3,284 €
Premi condizionati e incondizionati: 1,25 €
Data di pagamento premi incondizionati: 16 febbraio - 16 marzo - 18 aprile - 16 maggio 2017
Data pagamento premi condizionati: 16 giugno - 17 luglio - 16 agosto - 18 settembre - 16 ottobre - 16 novembre - 16 dicembre 2017 - 16 gennaio 2018
Data di rilevazione finale: 11/01/2018
Premio a scadenza condizionato: 1,25 €
Multiplo: 30,45067
Livello Barriera: 2,463 € (pari al 75% del Valore di riferimento iniziale)
Avendo una durata di 12 mesi e prevedendo il pagamento di 4 premi mensili incondizionati e 8 premi mensili condizionati, l’investitore otterrà 1,25 euro del premio incondizionato nelle date del 16 febbraio, 16 marzo, 18 aprile e 16 maggio 2017. Il Cash Collect Certificate pagherà inoltre un premio mensile condizionato di 1,25 euro il 16 giugno, 17 luglio, 16 agosto, 18 settembre, 16 ottobre, 16 novembre, 16 dicembre 2017 se alle rispettive date di valutazione il valore di UBI Banca sarà uguale o superiore ai 2,463 euro del Livello Barriera. A scadenza, il 16 gennaio 2018, due i possibili scenari che si prospettano all’investitore:
• l’azione UBI Banca quota a un livello pari o superiore al Livello Barriera (2,463 euro). Per esempio, se UBI Banca vale 3,84 euro l’investitore riceve il prezzo di emissione di 100 euro maggiorato del premio condizionato di 1,25 euro per un totale di 101,25 euro per ogni Certificate sottoscritto;
• l’azione UBI Banca quota a un livello inferiore al Livello Barriera (2,463 euro). Per esempio, se UBI Banca vale 2,34 euro l’investitore perde la possibilità di incassare l’ultimo premio condizionato di 1,25 euro e perde la protezione condizionata del capitale registrando una perdita. L’attività finanziaria sottostante ha registrato una performance negativa del 28,74%. Di conseguenza, per ogni Certificate detenuto, all’investitore saranno corrisposti 71,26 euro.

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Equity protection

La loro peculiarità è quella di proteggere a scadenza, in tutto o in parte, il valore del prezzo di emissione del Certificate nel caso in cui l’attività finanziaria sottostante dovesse muoversi in direzione opposta rispetto alle aspettative dell’investitore.

Oltre i parametri ordinari che regolano il funzionamento di un certificato ordinario tipo Benchmark, occorre tener conto dei termini dei seguenti parametrio specifici:
• LIVELLO DI PROTEZIONE, ossia quota percentuale minima del prezzo di emissione che viene restituita a scadenza;
• FATTORE DI PARTECIPAZIONE, espresso in percentuale, rappresenta il valore moltiplicativo della performance del sottostante riconosciuto all’investitore;
• CAP, ossia il limite massimo di partecipazione al guadagno del sottostante che l’emittente riconosce al possessore del Certificate;
• LIVELLO CAP, ossia la soglia numerica massima di valore dell’attività finanziaria sottostante oltre la quale l’investitore smette di partecipare al movimento favorevole;
• MULTIPLO, ossia la quantità di sottostante controllata da ciascun Certificate e pari al rapporto tra il prezzo di sottoscrizione in fase di emissione del Certificate e il Valore di Riferimento Iniziale dell’attività finanziaria sottostante.

Ipotizzando un Equity Protection Long gli scenari a scadenza sono tre:
1. il valore finale dell’attività finanziaria sottostante è inferiore al livello di protezione: l’investitore ottiene un Importo di Liquidazione equivalente al livello di protezione del capitale;
2. il valore finale dell’attività finanziaria sottostante è inferiore al livello di rilevazione iniziale ma superiore al livello protezione: l’investitore registra una perdita e ottiene un importo di liquidazione commisurato alla performance registrata dal sottostante;
3. il valore finale dell’attività finanziaria sottostante è superiore al livello di rilevazione iniziale, l’investitore partecipa alla performance positiva nella misura prevista dal fattore di partecipazione.
In caso di Equity Protection Long dotati di Cap, agli scenari sopracitati si aggiunge un ulteriore possibilità, ovvero quella in cui, a scadenza, il valore di rilevazione finale dell’attività finanziaria sottostante sia superiore al livello Cap: in questo caso l’investitore otterrà un importo di liquidazione pari al Cap stesso, senza trarre beneficio dai rialzi aggiuntivi maturati dall’attività finanziaria sottostante.

Esempio di funzionamento di un Certificato Equity Protection Long con CAP.
Si ipotizzi un Equity Protection Certificate con protezione del capitale pari al 95% con attività sottostante l’indice S&P 500 e avente le seguenti caratteristiche:
Scadenza 2 anni
Prezzo di emissione 100 €
Data di rilevazione iniziale 06/07/2014
Valore di riferimento iniziale 1.900 punti
Data di rilevazione finale 06/07/2016
Fattore di partecipazione 100%
Cap 140%
Livello Cap 2.660 punti =1900+(1900*0.40)=1900+760
Multiplo 0,0526
I possibili scenari che possono manifestarsi all’investitore a scadenza sono:
1. Valore di riferimento finale è pari a 2.800 punti indice
Il valore è superiore a quello del livello Cap, pari a 2.660 punti. L’investitore ottiene un importo di liquidazione pari a 140 euro per Certificate;
2. Valore di riferimento finale è pari a 2.400 punti indice
Il valore è inferiore al livello Cap, pari a 2.660. In questo caso per la determinazione dell’importo di liquidazione si considera il fattore di partecipazione, pari in questo esempio al 100%. L’investitore ottiene un importo di liquidazione pari a:
100 euro + {100 euro x 1 [(2.400 punti/1.900 punti)-1]} = 126,31 euro;
3. Valore di riferimento finale è pari a 1.500 punti indice
Avendo un livello di protezione pari al 95%, il Certificate non espone l’investitore a tutte le perdite registrate dall’attività sottostante durante il corso della vita del Certificate. L’investitore subisce una perdita limitata al 5% e ottiene un importo di liquidazione pari a: 100 euro x 95%= 95 euro.

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Digital

La peculiarità di questo tipo di strumento consiste nella possibilità per l’investitore di ottenere una remunerazione periodica condizionata all’andamento dell’attività sottostante e la protezione del capitale è condizionata al fatto che l’attività finanziaria sottostante non scenda (per Digital Certificate long) sotto, o salga (per Digital Certificate short) sopra una determinata soglia, chiamata livello barriera.

Oltre i parametri ordinari che regolano il funzionamento di un certificato ordinario tipo Benchmark, occorre tener conto dei termini dei seguenti parametrio specifici:
• Importo Digital, premio predeterminato in fase di emissione che viene corrisposto al detentore del Certificate al verificarsi dell’Evento Digital;
• Livello Digital, ossia la soglia stabilita in fase di emissione che determina l’evento digital;

Alla scadenza del Digital Certificate a capitale condizionatamente protetto, nella versione Long, sono tre i possibili scenari in cui può incorrere il detentore del Certificate:
1. il valore di rilevazione finale dell’attività finanziaria sottostante è uguale o maggiore a quello di rilevazione iniziale: l’investitore riceve un importo di liquidazione pari al prezzo di emissione incrementato dell’importo digitale
2. il valore di rilevazione finale dell’attività finanziaria sottostante è inferiore a quello di rilevazione iniziale ma superiore al livello Barriera: il capitale è protetto e il prezzo di liquidazione corrisponde a quello di emissione del Certificate;
3. il valore di rilevazione finale dell’attività finanziaria sottostante è inferiore al livello Barriera: l’investitore matura una perdita commisurata a quella che avrebbe avuto investendo direttamente nel sottostante alla data di rilevazione iniziale del Certificate.

Esempio funzionamento
Si ipotizzi un Digital Certificate a capitale condizionatamente protetto avente come attività sottostante il cambio eurodollaro e avente le seguenti caratteristiche:
Scadenza: 3 anni
Prezzo di emissione: 100 €
Data di rilevazione iniziale 06/07/2014
Valore di Riferimento Iniziale: 1,35
Date di rilevazione intermedie: 07/07/2015 – 21/07/2016
Data di Rilevazione Finale: 06/07/2017
Livello Digital: 1,35
Importo Digital: 5 €
Multiplo: 74,0740
Livello Barriera: 1,08 dollari (pari all’80% del Valore di Riferimento Iniziale)

In seguito vengono rappresentati i possibili scenari che nel corso della vita del Digital Certificate a capitale condizionatamente protetto possono manifestarsi all’investitore:
1. Prima data di valutazione Digital, 21 luglio 2015:
- l’eurodollaro quota a un livello pari o superiore a quello di rilevazione iniziale (ad esempio a 1,3670). In questo caso la condizione di Evento Digital è verificata. L’investitore riceverà quindi un Importo Digital di 5 euro per ogni Certificate detenuto;
- l’eurodollaro quota a un livello inferiore a quello iniziale (ad esempio 1,34). In questo caso la condizione di Evento Digital non si è verificata. L’investitore non percepisce l’Importo Digital.
2. Seconda data di valutazione Digital, 21 luglio 2016:
- l’eurodollaro quota a un livello pari o superiore a quello di rilevazione iniziale (ad esempio a 1,3640). In questo caso la condizione di Evento Digital è verificata. L’investitore riceverà quindi un Importo Digital di 5 euro per ogni Certificate detenuto;
- l’eurodollaro quota a un livello inferiore a quello iniziale (ad esempio 1,3330). In questo caso la condizione di Evento Digital non si è verificata. L’investitore non percepisce l’Importo Digital.
3. Scadenza finale 21 luglio 2017:
- l’eurodollaro quota a un livello pari o superiore a quello di rilevazione iniziale (ad esempio a 1,37). In questo caso la condizione di Evento Digital è verificata e l’investitore riceverà i 5 euro dell’Importo Digital. Essendo la data di scadenza finale del Certificate, l’investitore ottiene un Importo di Liquidazione pari al prezzo di emissione del Certificate;
- l’eurodollaro quota a un livello inferiore a quello di rilevazione iniziale (ad esempio 1,3380). In questo caso non si è verificata la condizione di Evento Digital e quindi l’Importo Digital non viene corrisposto ma il mancato raggiungimento di un determinato del Livello Barriera da parte del sottostante permette all’investitore di ottenere un Importo di Liquidazione pari al prezzo di emissione del Certificate;
- l’eurodollaro quota a un livello inferiore a quello rilevazione iniziale e al di sotto del Livello Barriera (ad esempio 1,05). In questo caso non è verificata la condizione di Evento Digital e quindi l’Importo Digital non viene corrisposto. Il valore di rilevazione finale del sottostante è inoltre inferiore alla Barriera e quindi l’investitore perde la protezione del capitale. L’investitore partecipa alla perdita di valore maturata dal sottostante e l’Importo di Liquidazione risulta pari a 77,78 euro.

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Quanto

Abbiamo un certificato Quanto se un emittente stabilisce per convenzione che un certificato avente come sottostante l’indice americano S&P 500 sia espresso in Euro e non in USD, applicando cioè il tasso di cambio convenzionale 1 USD = 1 EURO. Quindi, se per esempio in un certo momento l’indice americano S&P 500 vale 800 USD si intende che sono 800 punti indice EUR e non USD.
I Certificati Quanto consentono dunque di investire su sottostanti la cui divisa di denominazione naturale sia diversa dall’Euro, proteggendo l’investitore dal rischio di movimenti sfavorevoli del tasso di cambio tra quella divisa e l’Euro.
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Autocallable

Si definiscono autocallable quei certificati che sono automaticamente rimborsabili dall’emittente con l’aggiunta di un premio nella data ( o date) prestabilita/e, a patto che si verifichi una determinata condizione prefissata, che di solito è che il sottostante sia superiore al suo valore iniziale, definito livello trigger.

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Discount.

I certificati discount sono uno strumento finanziario a capitale non protetto, come i benchmark, che abbiamo già trattato, e che, come abbiamo già detto sopra, prevedono uno sconto sul prezzo di acquisto corrente del sottostante.
Vediamo come funzionano i certificati discount con un esempio pratico.

Supponiamo di aver acquistato un certificato discount legato ad un sottostante, rappresentato da un’azione, alle seguenti condizioni:
Scadenza: 1 anno
Multiplo (quantità di sottostante posseduta dal certificato): 1000.
Cap sull’azione (livello massimo di guadagno, oltre il quale la partecipazione al rialzo termina) : 3,5 €.
Prezzo di Acquisto corrente dell' azione: 3 €.
Prezzo scontato del cliente: 2,5 €/az., con un investimento totale di 2500 € (1000*2,5).

Dopo un anno possiamo avere i seguenti casi:

1°: L’azione è salita a 4 € l’una. Il cap era fissato a 3,5 €, quindi qui finisce la partecipazione al rialzo, e quindi per noi che abbiamo acquistato a sconto il reale guadagno per azione è di (3,5-2,5)= 1, che, moltiplicato per il suo multiplo (1000) da come risultato 1000 €, e quindi riceveremo in restituzione il capitale investito (2500 €) più il guadagno realizzato (1000 €), e cioè in totale 3500 €.
2°: Il valore dell’azione è pari a 2,8 €. Nonostante il sottostante abbia avuto una performance negativa, il cliente ha ottenuto un surplus, oltre alla somma inizialmente elargita. Infatti avendole pagate 2,5 € l’una, egli riceverà un guadagno di 0,3 € per il multiplo, dunque 3000 € (1000*0,3). Questa seconda possibilità è interessante, perchè in tal caso il certificato discount ci ha consentito di ottenere un guadagno anche in presenza di un rendimento negativo del sottostante. Insomma, siamo in presenza di un certificato soft, adatto a chi non vuole soffrire forti sbalzi di umore.
3°: l’azione è valutata 1 € l’una. Il cliente riceverà indietro il suo multiplo col nuovo prezzo corrente, dunque 1000 €. La perdita è stata di 1500 €, dato che l’investimento iniziale era di 2500 € (senza sconto, avremmo perso tutto il capitale).
In sintesi, con un certificato discount possiamo acquistare a prezzo scontato del sottostante, ma dobbiamo accettare la presenza di un cap, e cioè a non guadagnare oltre un certo limite, e a perdere di meno in caso di perdita, per la presenza dello sconto, che è un guadagno iniziale certo. Comunque, nel caso che n limite oltre il quale si rinuncia al guadagno, e così pure si limita la perdita. Comunque, in caso di forti perdite, il capitale è a rischio.

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Outperformance.

I Certificati Outperformance e Outperformance Cap sono semplicemente dei certificati ottimizzatori, e cioè si tratta di strumenti che consentono di partecipare, con un effetto leva, ai rialzi del sottostante dal livello strike. Ricordiamo che lo Strike (o Prezzo Start) è il prezzo del sottostante in fase di emissione, ed è il livello oltre il quale il certificato beneficia della partecipazione in leva

Il profilo di payoff è semplice. Alla scadenza nel caso in cui il valore del sottostante di riferimento venga rilevato al di sopra del livello strike, il certificato rimborsa il valore nominale maggiorato dell’intera variazione positiva registrata dal sottostante, tenuto conto della partecipazione in leva.

Supponiamo, ad esempio, di aver acquistato un Outperformance con un fattore leva pari a 2. Alla scadenza si possono quindi verificare le seguenti possibilità:
a) se il sottostante è in rialzo del 30%, il rimborso sarà pari ai 100 euro nominali, maggiorati del 60%, ovvero tenuto conto del 30% di apprezzamento con un fattore leva pari a 2, con un rimborso totale di 160 euro a certificato;
b) se il sottostante è in ribasso del 20%, il rimborso sarà pari ai 100 euro nominali, decurtati dell’intera variazione negativa del sottostante, con un rimborso totale di 80 euro a certificato
In definitiva, abbiamo una ottimizzazione del rendimento, amplificato secondo il fattore leva previsto nel certificato, solo per movimenti positivi del sottostante, mentre in caso di ribassi il certificato si comporta come un ordinario certificato Benchmark, e cioè le perdite del sottostante verranno seguite in maniera lineare.

Outperformance CAP.

Gli outperformance cap sono dei certificati di investimento che, mantenendo costante le caratteristiche osservate in precedenza, prevedono un tetto massimo ai rendimenti (cap). Quindi, fissato il rimborso massimo, eventuali apprezzamenti del sottostante oltre il livello cap non potranno essere seguiti dal certificato.

Ai fini di una maggiore comprensione, si supponga un Outperformance cap con strike 10 euro, fattore di partecipazione del 200% e un cap che vincola il rimborso massimo a 200 euro a certificato; alla scadenza si possono verificare i seguenti scenari di rimborso:

  • se il sottostante è in rialzo del 50%, il rimborso sarà pari ai 100 euro nominali, maggiorati del 100%, ovvero tenuto conto del 50% di apprezzamento con un fattore leva pari a 2, per un rimborso totale di 200 euro a certificato;
  • se il sottostante è in rialzo del 70%, il rimborso teorico ammonterebbe a 240 euro ma, per via della presenza del cap ai rendimenti, esso sarà invece pari a 200 euro.

Nulla cambia invece per quanto riguarda eventuali performance negative del sottostante dal livello strike, che verranno seguite linearmente dal certificato, come un investimento diretto nello stesso.

Attenzione. Il termine Outperformance può essere anche utilizzato per indicare la categoria di tutti quei certificates, come gli autocallable, i Twin Win e gli Airbag, che prevedono generiche performances accessorie, indipendenti dalla semplice replica lineare del sottostante.

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Aggiornamenti.

Dopo la precedente introduzione generale sul vasto e complesso argomento dei Certificates, è interessante prenderne in esame qualcuno tra quelli più aggiornati. E questo vale non solo per i Certificati, ma anche per tutti gli altri strumenti finanziari trattati o che andremo a trattare. D'altra parte, la mia " Guida agli Investimenti Finanziari " ha trattato finora argomenti di carattere generale, ed è giunto il momento di passare ad una fase più operativa, ma sempre rispettando l' impegno principale preso inizialmente, e cioè una corretta e responsabile informazione, come espresso negli articoli “ Lettera aperta al Ceo Unicredit “ e nel successivo Prefazione agli investimenti finanziari.

Nella prossima puntata, " I Certificates, parte seconda ", prenderemo in esame le ultime iniziative da parte degli emittenti sui vari tipi di Certificati.
Per gli aggiornamenti, ritengo molto utile visitare il seguente sito (e relativo archivio), già menzionato ad inizio articolo: Certificate Journal – guida ai certificati

Altri articoli della “Guida agli Investimenti Finanziari” dello stesso Autore:


Argomenti Fondamentali (Sezione base): 

Prefazione agli investimenti finanziari
Prezzi e mercati
La diversificazione di un portafoglio
Direttiva MiFID II, e il questionario MiFID.
Il Conto corrente, e … altro!
Lo spread BTP-BUND
Il tasso di cambio: cosa è, a che serve, e da quali fattori dipende.
La Grande Recessione, atto primo.
La Grande Recessione, atto secondo
La Grande Recessione, ... ultimo atto? 

 
Investire in Titoli (Categoria specifica): 

I Certificates, parte prima.
I Certificates, parte seconda.
A Memory Express, the certificate of this week!

Zeferino

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