LEGGERE LA MUSICA

PREMESSA

Per iniziare a "leggere la musica", occorre sapere almeno che cosa è un pentagramma, quanti tipi di pentagramma abbiamo, quante e quali sono le note musicali, la loro disposizione sui pentagramma e i relativi valori temporali (durata),  Ovviamente, quello della Musica è un universo che non può essere descritto completamente nemmeno in centinaia di articoli, per quanto lunghi possano essere.
Seguiranno quindi una serie di articoli, in cui saranno descritte solo le nozioni di base; ad esempio, sui pentagrammi in chiave di violino e in chiave di basso (che sono in totale ben sette!); un altro sulla durata delle note e sui tagli addizionali, e poi ancora spartiti musicali di tutti i tipi e per tutte le età.
Lo ripetiamo: 
quello nella Musica è un viaggio di cui si può predire solo l'inizio ma non la fine.
Segue una sommaria descrizione delle tappe, secondo i seguenti paragrafi.

IL PENTAGRAMMA E LE NOTE MUSICALI

In musica, si chiama pentagramma l’insieme di cinque linee orizzontali ed equidistanti su ciascuna delle quali, e in ciascuno dei quattro spazî da esse determinati, si scrivono le note musicali; ove occorra, alle cinque linee si aggiungono, sopra e/o sotto il pentagramma stesso, segmenti di linee supplementari, detti tagli addizionali, sui quali e in mezzo ai quali vengono segnate le note più acute o più gravi che superano l’ambito del pentagramma. 
Abbiamo sette tipi di pentagramma, ma quelli più comuni sono il pentagramma in chiave di Soldetto così perché la nota Sol sta sulla seconda riga, ed il pentagramma in chiave di Fa, detto così perché la nota Fa sta sulla quarta riga. 
La chiave di basso, o chiave di Fa, è quella specie di C rovesciata che sta all’inizio del pentagramma e che serve a farci identificare l’altezza delle note di un determinato range di suoni gravi.
Sul Web disponiamo di un articolo che spiega in modo chiaro e sintetico che cosa è la chiave di violino, detta anche chiave di Fa: l'articolo è questo: 
Chiave di Violino (chiave di Sol): significato, note e disegno (officinamusica.it)
Di seguito invece è disponibile una spiegazione personale della chiave di violino (e però il titolo del paragrafo è anch'esso un link ad un altro ottimo articolo sulla chiave di Sol.

La chiave di violino o chiave di Sol 

Nella notazione musicale, la chiave rappresenta un segno grafico posto all’inizio del pentagramma con l’obiettivo di determinare il nome e l’altezza dei suoni.
La chiave di violino (detta anche chiave di sol) è una delle chiavi più utilizzate da chi si accinge allo studio dello strumento musicale tra cui il pianoforte (in contemporanea con la chiave di basso), il flauto, il violino, ma viene anche usata nel canto dalle voci femminili.
Solitamente la chiave di violino è la prima chiave che si studia quando ci avviciniamo al mondo musicale, e normalmente, durante lo studio del piano, è propedeutica alla chiave di basso. Premesso che le note non sono mai assolute ma relative alla chiave di riferimento, ovvero che due note nella stessa posizione, variano in base alla chiave musicale di lettura.

Come si rappresenta graficamente la chiave di sol.

Dal punto di vista grafico, la chiave di violino fissa la sua posizione  sul secondo rigo del pentagramma musicale in corrispondenza del sol. Il simbolo rappresenta un’evoluzione della lettera G che corrisponde alla nota SOL indicate in passato dalle sillabe guidoniane.

 

Come si leggono le note in chiave di violino

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I suoni della scala musicale vengono indicati da dei segni detti note e come detto precedentemente, la chiave di SOL viene posta sul SOL (seconda riga) e salendo si avranno le note LA-SI-DO-RE-MI-FA-SOL e discendendo FA-MI-RE-DO-SI-LA-SOL.
Una delle strategie di lettura più utilizzate è quella di leggere le note sulle linee e sugli spazi

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Tagli addizionali

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Per tutte le chiavi che compongono il setticlavio, dobbiamo fronteggiare i tagli addizionali. Il pentagramma ci consente di utilizzare suoni medi; per ottenere suoni acuti o gravi è necessario l’utilizzo di tagli addizionali (in “testa” alla nota o in “gola”)  come nella figura in alto.
Proprio per evitare di avere note troppo alte o basse, difficili da decodificare, il basso del pianoforte, ad esempio, viene decodificato con la chiave di basso, molto più chiara e leggibile.

Esercizi di lettura della chiave di SOL

Pianosolo ha preparato per te degli esercizi di lettura di note in chiave di Violino in modo tale che tu possa fare pratica. Si tratta di esercizi progressivi. Ti consiglio di imparare a leggere con fluidità ogni esercizio prima di passare al successivo.

Il pianoforte legge, oltre che in chiave di violino, anche in chiave di basso. Cliccando qui trovi il videocorso formato da 10 videolezioni e 50 esercizi. 
Il secondo pentagramma - sotto quello in chiave di sol -  è detto in chiave di basso, che si usa per le note gravi.

Una spiegazione esauriente delle caratteristiche della chiave di basso si trova al seguente link:
Chiave di Basso (o chiave di FA). Note, significato & funzione. 
Di seguito ne riportiamo un ABSTRACT.

LA CHIAVE DI BASSO (Chiave di FA)

La chiave di basso, o chiave di Fa, è quella specie di C rovesciata che sta all’inizio del pentagramma e che serve a farci identificare l’altezza delle note di un determinato range di suoni gravi.
La chiave di basso o chiave di FA rende più facile e immediata la lettura delle note gravi che, se scritte in chiave di violino, avrebbero richiesto un numero esagerato di tagli addizionali, e l’interpretazione delle note sarebbe stata più scomoda e meno immediata.
La chiave di basso è molto usata dai musicisti, soprattutto dai pianisti. Infatti, in genere, nelle partiture quando un pianista va a leggere uno spartito, ci sono sia il pentagramma in chiave di SOL (violino) nella riga superiore, sia il pentagramma in chiave di basso, nella riga inferiore.
Le note che troviamo nel pentagramma in chiave di violino vengono suonate con la mano destra; mentre le note che troviamo nel pentagramma in chiave di basso vengono suonate con la mano sinistra.
Di seguito tutte le note della chiave di basso, sia dentro che fuori il pentagramma.
Come si legge la chiave di basso?
La chiave di basso si legge due toni sopra a quella di violino. Quindi se il secondo rigo nella chiave di violino è un Sol, il secondo rigo nella chiave di basso è un Si; se il primo rigo nella chiave di violino è un Mi, il primo rigo nella chiave di basso è un Sol, e così via.
Impariamo a memoria le note del pentagramma della chiave di basso, detta anche chiave di Fa.
Le note del pentagramma in chiave di basso, detta anche chiave di Fa, sono:
La, Do, Mi, Sol negli spazi
Sol, Si, Re, Fa, La sulle righe
Le note sopra il pentagramma sono Si, Do, Re, Mi, Fa, Sol;
quelle sotto il pentagramma sono Fa, Mi, Re, Do, Si, La
In successione, riga (violetto) - spazio (rosso): Sol La Si Do Re Mi Fa Sol La 

Come leggere le note musicali

Prima di fare esercitazioni musicali, occorre conoscerne bene la teoria. Si propone di seguito una lista di link sulle nozioni di base della teoria della musica, necessarie per essere in grado di leggere uno spartito musicale. 

I VALORI MUSICALI

Nota importante. Conviene fare clic sul seguente link in corsivo, mentre tutto ciò che viene dopo il link dovrà essere da me personalizzato in formato abstract: https://corsodimusica.jimdofree.com/prima-parte-corso/i-valori-musicali/
Con il pentagramma si è riusciti a trovare il modo per definire l'altezza di un suono ma non la sua durata.
I valori musicali sono quei simboli grafici che si usano per rappresentare un suono sul pentagramma (che sia una nota o un silenzio, attenzione!) e servono a dargli un valore di tempo (in pratica ci dicono per quanto tempo dobbiamo far suonare una nota.....o suonare il silenzio!). 

Occupiamoci ora di quanto far suonare una nota.
Il principio è questo: si è ragionati sul dividere sempre per 2 un teorico intero in modo da poter avere sufficienti suddivisioni di tempo atte a poter rappresentare qualsiasi tipologia di espressione creativa musicale.
Le suddivisioni arrivano fino alla sesta e sono così di seguito rappresentate:

il nome

- il simbolo grafico sul pentagramma (il "vestito")

- il valore di tempo che rappresenta

 Semibreve       Minima     Semiminima      Croma        Semicroma      Biscroma  Semibiscroma

      4/4                 2/4              1/4                1/8               1/16             1/32              1/64

   (intero)             (1/2)

 

Vedendo questa suddivisione si può subito notare che, tranne la Semibreve e la Semibiscroma, tutte le altre figure sono sia il doppio di qualcuna sia la metà di qualcun'altra e capire questo è quasi il 50% del lavoro fatto!
La semibreve infatti è il doppio di qualcuno ma non è metà di nessuno (esistono delle figure musicali che indicano dei multipli della semibreve; la Breve per esempio rappresenta il doppio della semibreve ma è usata principalmente alla fine un pezzo ed è molto rara)  e la semibiscroma è la metà di qualcuno ma non è il doppio di nessuno (anche per la semibiscroma in verita esiste una figura che rappresenta la sua metà, 1/128; si chiama la Fusa, ma è rarissima e pochissimo utilizzata....praticamente non si incontra mai!).
La seconda considerazione si può fare a livello estetico. Si può notare, per poterle ricordare e riconoscere meglio, che la Croma, la Semicroma, la Biscroma e la Semibiscroma  hanno (a differenza delle altre 3 figure) come una bandierina, la cosiddetta virgola e più avanza la suddivisione e più aumentano le virgole.
Poi si può dire anche che la Semibreve è un ovale vuoto, che la Minima è un ovale vuoto ma con l'aggiunta del gambo (la stanghettina), che la Semiminima è un ovale stavolta pieno e sempre con il gambo... e poi come già detto arrivano le 4 figure con le bandierine a crescere!
Tutto questo per dire che dalla nota base si aggiunge sempre qualcosa sommandolo al già conosciuto. 

P.S.

Il Gambo (la stanghettina) va posto a destra verso l'alto (se la nota si trova sotto la terza linea) o a sinistra verso il basso (se la nota si trova sopra la terza linea).
Tutto questo ovviamente per un concetto di ordine di scrittura, per evitare il più possibile troppi gambi che escono fuori dal pentagramma!
Come ultima cosa da dire infine è che la rappresentazione della croma e di tutte le sue suddivisioni è valida solo quando fa riferimento ad una singola nota. Per rappresentarne più di una, si suole unirle da tante stanghette quante sono le 
"bandierine" della nota in questione (trovare l'immagine e riportarla qui).                                    

 

                    4                                   4                                    4                                  8          

  

                CROME                     SEMICROME                   BISCROME              SEMIBISCROME                                        

Per quanto riguarda invece il "quanto non far suonare una nota"..(!).. ovvero il quantificare a livello di tempo quanto silenzio ci deve essere tra una nota e l'altra se previsto dalla composizione, si sono inventati 7 simboli che corrispondono alle 7 figure di tempo (e frazione di tempo) che abbiamo appena visto e vengono chiamati con lo stesso nome: 

  pausa di         pausa di        pausa di       pausa di         pausa di        pausa di      pausa di

 Semibreve       Minima       Semiminima     Croma         Semicroma     Biscroma   Semibiscroma

      4/4               2/4                 1/4              1/8                1/16             1/32              1/64

    (intero)          (1/2)

Dopo aver detto tutto questo ci risulta ovvio pensare che con questo sistema possiamo identificare la durata di ogni suono (e silenzio) in 7 modi che vanno dall'intero alla sua 64esima parte.... però l'esigenza compositiva può portare a volere per alcuni suoni anche lunghezze diverse da quelle prestabilite dalle figure musicali.
Come si farà in questo caso?
Si usano 2 modi:

1. la legatura di valore
2. il punto 

LEGATURA DI VALORE

In questo esempio nella chiave di FA ( la C all'inizio della chiave esemplifica la frazione 4/4....dopo questa lezione vai a quella sul tempo!) la legatura di valore è quella curva che unisce 2 note uguali (nell'esempio la troviamo tra la quinta e la sesta nota e tra la 13esima e la 14esima nota che incontriamo leggendo da sinistra a destra).
Questo significa che il primo suono si prolungherà tanto quanto è il secondo a cui è legato, ovvero si sommeranno le loro rispettive durate!
Con questo sistema per esempio potremmo unire una minima e una semibiscroma  per far risultare un durata del suono in questione corrispondente a 1/2+1/64 e quindi ad una lunghezza che non ha una sua figura musicale prestabilita ma che grazie a questo sistema può esistere lo stesso ed essere eseguita. 

IL PUNTO

Nello stesso esempio troviamo la prima, la sesta e la decima nota con un punto davanti. Che cosa significa?
Vuol dire che, per esempio, la durata della prima nota (il DO) pur valendo 1/4  (Semiminima) dovrà essere allungata della sua metà (quindi aggiungendo al suo valore 1/8).
Praticamente si sommano il valore della nota e il valore della sua metà (nell'esempio del Do si sommano una semiminima e una croma).
Esistono altre varianti dello stratagemma del punto. Si possono incontrare anche 2 punti davanti ad una nota (abbastanza rari) ed addirittura 3 (rarissimi!).
Quando sono 2 vuol dire che si devono sommare al valore della nota in questione sia la sua metà (primo punto) e sia la metà della metà (secondo punto).
Se il DO dell'esempio avesse avuto 2 punti sarebbe stato come se avessimo detto: questo suono deve durare tanto quanto dura una semiminima + una croma + una semicroma (che sarebbe la metà della croma).
Con 3 invece si somma in più anche la meta della metà della metà!
Sempre nell'esempio precedente sarebbe stato sommare una semiminima + una croma + una semicroma + una biscroma (che sarebbe la metà della semicroma)!
Ora andiamo a vedere cosa sono quelle strane stanghette verticali che dividono in più parti il pentagramma e che cosa è la famosa frazione a inizio rigo cliccando qui !

FINE LEZIONE - I VALORI MUSICALI

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Come leggere le note musicali

Prima di fare esercitazioni musicali, occorre conoscerne bene la teoria. Si propone di seguito una lista di link sulle nozioni di base della teoria della musica, necessarie per essere in grado di leggere uno spartito musicale. 

Per completare, di seguito si riportano ancora due importanti link sull'argomento in esame.

Chiave di Basso (o chiave di FA). Note, significato & funzionamento (musyance.com)

La chiave di violino e la chiave di basso - Lezione di Solfeggio 5 - Blog I Colori della Musica
 

 Come sappiamo, le note musicali sono sette, e sono le seguenti: Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si. La loro disposizione sul pentagramma in chiave di sol è la seguente: Mi, Sol, Si, Re, FaFa, La, Do, Micon Mi sulla prima riga, Sol sulla seconda riga, Si sulla terza riga, Re sulla quarta riga, Fa sulla quinta riga; e poi ancora Fa nel primo spazio, La nel secondo spazio, Do nel terzo spazio e Mi nel quarto spazio, come si vede nella seguente figura. 

Per meglio ricordare tale successione, possiamo simulare che il pentagramma è la nostra mano sinistra e che 
ciascun dito e ciascun spazio tra le dita rappresenta una nota, secondo la seguente successione:
mi, fa, sol, la, si, do, re, mi alto, fa alto, con mi sul dito mignolo, fa tra mignolo e anulare, sol sull'anulare, la tra anulare e medio, si sul medio, do tra medio e anulare, re sull'anulare, mi alto tra anulare e mignolo, fa alto sul mignolo.
In uno spartito musicale reale la sequenza delle note è - ovviamente  - quella creata dal compositore, e non quella sopra riportata, e quindi occorre saper leggere la nota corrente. 
Ora, solo i direttori d'orchestra, i musicisti e i compositori musicali sono capaci di leggere - velocemente e correttamente - le note di uno spartito musicale, e non certo un apprendista, e quindi quanto ora diremo serve appunto a far muovere i primi passi a chi ha voglia di imparare a leggere ed a suonare - non dico un piano a 88 tasti - ma almeno un flauto dolce.

Nel paragrafo dal titolo "Spartiti Musicali Didattici" ci sono esempi per imparare ciò; negli esempi 1, 2 e 3 ci sono utili esercizi (URL iniziale> https://youtu.be/DHM6KQawFE8?list=PLRo97c_UPo8EESWXRvytv8Gbxjj8iAnEt&t=907).
Sul Web ci sono poi tanti altri spartiti free o a pagamento, e - se si ha la pazienza di perseverare - è possibile leggere  uno spartito musicale come una qualsiasi pagina scritta.
Per gli autodidatta, soprattutto per quelli che non sono più giovani e che non hanno la guida di un maestro di musica, è consigliabile seguire tutti i video del paragrafo Spartiti musicali per bambini e ragazzi, in cui è  spiegato in modo semplice un po' tutto, il valore delle note, la loro posizione sul pentagramma, la loro durata, le note alte e le note basse, ecc. 

Spartiti musicali per bambini e ragazzi

Non potevamo omettere naturalmente i seguenti undici video, che riguardano sia le esecuzioni di grandi direttori d'orchestra e sia le immagini di spartiti musicali di opere famose.

LA DURATA DELLE NOTE.

Ciascuna nota può avere diverse durate. La durata delle note dipende dai seguenti simboli.I valori musicali delle note - Accordi e Spartiti

I simboli non ci dicono molto.
Per capire bene, conviene vedere il seguente video (autore, il bravissimo insegnante di chitarradisagio), e fissarne bene in testa i concetti e le istruzioni.
In dettaglio, chitarradisagio del video insegna quanto segue:

  • la durata della semibreve è di 4/4, quattro pulsazioni per nota, e cioè, battendo il tempo con le mani o con un piede:  ta-a, ta-a, ta-a, ta-a
  • la durata della minima è di 2/4, due pulsazioni per nota, e cioè ta-a, ta-a
  • la durata della semiminima è di 1/4, una pulsazione per nota, e cioè ta-a
  • la durata della croma è di 4/4, quattro pulsazioni per nota, e cioè ti-tti, ti-tti, ti-tti, ti-tti per ciascuna battuta di piede.
  • infine, semicroma, biscroma e semibiscroma hanno durata rispettivamente di 1/16, 1/32 e 1/64 per battuta.

I TAGLI ADDIZIONALI

Come si è detto nella lezione sul pentagramma  le note che rientrano nello schema delle 5 linee e dei 4 spazi sono ovviamente 9 ma in realtà esiste un sistema di scrittura per il quale questo numero si trasforma in 17 come minimo!
Il concetto è che esistono ovviamente tantissime altre linee "invisibili" al di sopra e al di sotto del pentagramma e il sistema è far "uscire" (sia in alto che in basso) le note  facendo intravedere le teoriche linee che esistono al di fuori del pentagramma, accennandole solamente quando abbiamo una nota che le toccano.
Si vengono a creare 4 diverse situazioni fuori dal pentagramma (da considerarsi sia in senso ascendente che discendente):
- una nota che va ad occupare lo spazio che ovviamente esiste subito al di fuori del pentagramma (1);
- una nota che va ad occupare la prima linea che incontriamo al di fuori del pentagramma (2);
  Si dice che in questo caso la nota ha "un taglio in testa".
- una nota che va ad occupare lo spazio sopra o sotto la prima linea che incontriamo fuori dal pentagramma (3);
  Si dice che in questo caso la nota ha "un taglio in gola".- una nota che va ad occupare la seconda linea (e per questo si indica anche la prima) che incontriamo al di fuori del pentagramma (4).
Si dice che in questo caso la nota ha "un taglio in testa e uno in gola"!

TAGLI ADDIZIONALI

                  (1)                               (2)                               (3)                              (4)

                                                 un taglio in testa-un taglio in gola-un taglio in testa e 1 in gola

P.S.

I tagli addizionali sono nella stragrande maggioranza dei casi 1 o 2; si arriva anche fino a 3, 4, 5, ecc. ma solo nei casi di singole note o piccoli gruppi di note che appaiono nella composizione come casuali o transitorie...

Se ci fosse la necessità compositiva di prolungare un fraseggio che richiedesse tanti tagli addizionali è solito usare altri sistemi atti a rendere più chiara e più funzionale la lettura del pentagramma in questione, come ad esempio scrivere le note sul pentagramma e poi metterci un'annotazione con su scritto "8va"  (l'esecuzione avverrà un'ottava più in alto se la scritta sta sopra il pentagramma, un ottava più i basso se sta scritta sotto il pentagramma), oppure si usa anche cambiare chiave in corsa usandone una più idonea al registro di suoni dentro il quale ci sono le note di questo teorico esempio di fraseggio prolungato.

Di seguito una lista di link didattici che insegnano a leggere la musica in modo progressivo, partendo da canzoni per bambini fino a lezioni a livello professionale (una lista eccessivamente lunga, che ridurremo successivamente selezionando opportunamente).

SPARTITI  MUSICALI

Il primo link della seguente lista punta ad un ottimo video del bravo Fabio Vetro, che spiega in modo chiaro i concetti base di uno spartito musicale.
Il secondo è ancora un ottimo video del bravo Aspirante Pianista, che sostanzialmente espone gli stessi contenuti del primo video, ma in modo diverso, proponendo alla fine tre interessanti esercizi.
Il terzo link illustra la teoria delle note musicali. 
Il quarto link fa vedere la corrispondenza di ciascuna nota musicale con i fori presenti sul flauto dolce.
Il quinto link fa vedere la durata delle pause.
Il sesto è un esercizio su come scrivere le triadi.
Il settimo è ancora teoria sulle note musicali.
L'ottavo è un ottimo articolo su come leggere le partiture musicali, ma non su un video (verba volant ...), ma tramite un articolo esaustivo (... sed scripta manent!).
Il nono è come il primo, ma con un taglio diverso, e comunque è molto Ok!
Dal decimo al quattordicesimo sono ancora link di spartiti della grande musica.
Il quindicesimo è un interessantissimo link su come un direttore d'orchestra dirige. 

C'è un detto latino, che dice: "melius abundare quam deficere".
Applicandolo, proponiamo altri link esaustivi sull'argomento.

Come leggere le note musicali

Prima di fare esercitazioni musicali, occorre conoscere bene la teoria. Si propone di seguito una lista di link che inviano alle nozioni di base necessarie per essere in grado di  leggere uno spartito musicale. 

Naturalmente, soprattutto i bambini ed i ragazzi meritano la nostra attenzione. Il seguente paragrafo contiene molti video che insegnano a leggere la musica e a saper suonare vari strumenti.

MUSICA PER I BAMBINI

I GRANDISSIMI 

Chiudo con questo brano dei Beatles: HEY JUDE The Beatles Piano Sheet music, per i quali - data anche la mia età da boomer - sono particolarmente affezionato.

Dopo aver trattato delle note musicali, della loro posizione sul pentagramma di sol e su quello di basso e della loro durata, occorre fare molte esercitazioni, fino ad avere una discreta conoscenza del tutto.
Se poi ci passa per la mente qualche prova di composizione, allora una soluzione potrebbe essere questa: costruire la composizione prima a matita e poi a penna, e poi, quando è completa ed è ok, farne delle foto ed inserirle nella cartella  images del proprio pc. 
Quando poi tutto è ok, anche per i dettagli, come ad esempio il rispetto di eventuali copyright, pubblicarla in un nuovo articolo, che potrebbe avere per titolo "COMPORRE MUSICA".

ESERCIZI DI LETTURA MUSICALE 

Il seguito e la conclusione di questo lungo articolo sta in "ZEFERINO - SPARTITI MUSICALI PER TUTTI"

Zeferino

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SPARTITI MUSICALI PER TUTTI

Salerno - Martedì 23 Aprile 2024.

PREMESSA

Senza alcun dubbio, la Musica occupa un posto importante nell'elenco delle nove Muse, e così pure gli spartiti musicali, suddivisibili in svariati settori: per età (bambini, ragazzi e adulti), per genere (musica classica, leggera, jazz, pop, rock, ecc.), per periodi temporali, più o meno antichi o recenti.
Naturalmente, non basta una vita intera (diciamo cent'anni!), a nominarli tutti, per cui, in questo articolo, metterò solo quelli di maggior gradimento personale.
Questo articolo è formato da cinque sezioni.
Nella sezione education spieghiamo gli spartiti musicali; la seconda, la terza e la quarta sezione sono rispettivamente per bambini, ragazzi e adulti; la quinta, per esperti.

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La Nuvoletta Solitaria

Salerno, martedì 5 marzo 2013.             

Nelle aie antistanti figurine di persone non cessavano di andare avanti ed indietro; altre erano invece nei campi color marrone di fresco coltivati; due invece, che bello!, se ne stavano immobili, sdraiate sull’ erba a prendere il sole. Incuriosita, la nuvoletta desiderò osservarle più da vicino, e cercò di scendere di quota, ma la direzione del vento non le consentì di farlo.

La nuvoletta doveva socchiudere invece un poco gli occhi per guardare controsole le altre nuvolette  che scorgeva poco lontane, ed alle quali sperava di potersi unire.

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NEWS-It

La "Notizia" : tutti noi conosciamo bene l' enorme importanza della notizia.

In  ambito giornalistico, la "notizia" è la materia prima, che viene elaborata e diffusa. 

 Per gli utenti invece, la "notizia" è  ovviamente fonte di conoscenza relativamente ai più disparati settori: dalla politica, economia e finanza, alla cultura, alle scienze, alla tecnologia, alla medicina, al clima, e poi ancora ai viaggi, alla  casa, al giardino, alla moda, al cinema.

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Quel temporale estivo sulla spiaggia ...

La donna richiuse alle sue spalle la porta dello chalet, per non farla sbattere dal vento.
Snella, alta, avanzava lentamente verso il mare, viso sollevato verso il cielo, braccia leggermente stese lungo il corpo  e palmo delle mani aperte verso l'alto, accogliendo con voluttà le gocce di pioggia di quel temporale estivo scoppiato improvvisamente ad inizio sera. 
Quando un fulmine attraversò il cielo oscurato dalle nubi illuminando per un istante il suo viso, avresti potuto scorgere nei suoi occhi verdi un brivido di piacere: quel giorno era stato piuttosto caldo. 

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Incontrarsi al Bryant Park

Margaret

Incontrarsi al Bryant Park

A lenti passi, Margareth si avvicinò all'ampia vetrata del suo ufficio, al 30° -  ed anche ultimo - piano dell’ HSBC Tower, 452 Fifth Avenue, New York: durante la notte il vento aveva spazzato il cielo da tutte le nuvole, e la vista era magnifica. Allora, come aveva fatto altre volte, prese dalla scrivania la chiave della porta di accesso al terrazzo, fece di corsa le due rampe di scala: due giri nella serratura ed una spinta - e ...

 Ora nulla si frapponeva al suo sguardo e, appagata, poteva guardare fino all’ Hudson a sinistra, all' East River a destra e, dietro di sé, a tutto il Central Park, ... e ancora oltre! Poi, come sempre, il suo sguardo retrocesse lentamente, ripercorrendo a ritroso la visione precedente, fino ad appuntarsi sul Bryant Park proprio sotto di lei: newyorkese da generazioni, amava la sua città, ed in particolare amava quel prato che oggi splendeva come la faccia ben levigata di uno smisurato smeraldo.

Il Bryant Park! … Sempre ben curato e pulito, con tutte quelle sedie e tavolini sotto le piante disposte attorno al rettangolo di prato verde.

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