Lettera aperta al Ceo Unicredit
Egr. Sig.
Jeanne Pier Mustier
Ceo Unicredit
Sono cliente Unicredit da parecchi decenni, anni '80 circa, quando la Banca si chiamava Credito Italiano.
Mi rivolgo a lei perché prenda in considerazione la mia seguente proposta: inserire nell' area pubblica del sito Unicredit, in concomitanza della ristrutturazione in corso, una semplice "Guida alla conoscenza degli strumenti finanziari".
Noi italiani rappresentiamo in Europa il fanalino di coda a livello di conoscenza degli strumenti finanziari. E d' altra parte è ancora recente il ricordo delle quattro Banche (Etruria, Marche, Chieti, e Ferrara), in cui circa 130.000 azionisti e 10.000 possessori di obbligazioni subordinate hanno subito perdite considerevoli, ma non totali, in virtù della diversificazione degli asset finanziari dei loro portafogli; e cioè 140.000 clienti che erano comunque almeno parzialmente consapevoli del rapporto rendimento/rischio che si erano accollati. E però è vivo e doloroso il ricordo di circa un migliaio di clienti che hanno visto andare in fumo la maggior parte dei loro risparmi (come il pensionato suicida) perché vittime di consigli scelleratamente sbagliati, sia come scelta di titoli e sia come assoluta assenza di un minimo di diversificazione.
Ho letto da qualche parte che Unicredit è presente in ben 22 Stati ( in Italia per il 12% come presenza di sportelli, ma con ben il 44% di ritorno degli utili). Penso che l' installazione sul sito di una "Guida alla conoscenza degli strumenti finanziari", semplice e chiara, potrebbe risultare utile a livello di immagine e di utili ... senza voler contare poi gli altri 21 Stati, dove tale Guida sarebbe pubblicata nelle rispettive lingue!
A voler essere sinceri, non credo che lei leggerà mai questa lettera aperta; anzi, per dirla tutta, ritengo ciò estremamente improbabile.
Però credo nella forza del Web, dei cellulari connessi ad Internet, ed insomma di tutta questa meravigliosa catena mediatica che ai miei tempi, molto più modesta, era nota sotto il nome di "catena di Sant' Antonio".
Credo che soprattutto coloro che insegnano nelle Scuole di ogni ordine e grado, ed i loro Superiori, e soprattutto coloro che lavorano nelle Istituzioni predisposte alla vigilanza sulle Banche (CONSOB, Banca d' Italia, ecc. ), e ancora il popolo di Facebook, di Twitter, ecc. ecc. possa farsi carico di questo problema.
In definitiva, mi auguro che i miei nipoti un domani possano essere perfettamente consapevoli dell' abisso che separa la scelta di un TIER1 da un BTP Italia ... cosa che ho appreso, ed anche male, a soli quasi 84 anni.
Cordiali saluti
Zeferino Siani
Salerno, giovedì, 20/06/2017.
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