Harmonville Lezioni di Musica

Per comodità del lettore, ho raccolto in questo articolo la serie dei 32 video Harmonville Lezioni di Musica di Carlo Mormile.
Buona lettura.

Harmonville Lezione 1 La scrittura delle note sul pentagramma con Musescore

In sintesi, nella prima lezione, l'autore del video - Carlo Mormile - invita a scaricare il programma dal seguente URL: https://musescore.org./it; se già scaricato, basta fare clic su "Scarica da versione precedente"
Dopo aver aperto il programma, viene avviato la creazione di una nuova partitura, che chiameremo Sette Note.
Poi si fa clic su Continua: in Seleziona File Modello, scegliamo Doppio pentagramma, e facciamo ancora clic su Continua. Nella finestra Seleziona armatura di chiave facciamo clic - per il momento  - su Fatto.
Con il mouse, premiamo il tasto P sulla tastiera del pc: viene visualizzata la tastiera di un pianoforte ad 88 tasti, con la notazione su ciascun tasto della corrispondente nota musicale, che sul piano corrispondono ai tasti che in successione vanno dal tasto C4 fino al tasto C5 incluso, e che riproducono il suono delle 7 note musicali Do, Re, Mi, Fa, SolLa, Si.
Ascoltiamo. 
Primo esempio sul libro Harmonville: Step 1 - Secondo esempio, sullo stesso libro: Step 2.
Come possiamo constatare, i suoni delle due scale sono gli stessi: questo fenomeno si chiama enarmonia.
Nota> Harmonville, libro musicale edito da GuidaEditori

Harmonville Lezione 2. La scala maggiore e la scala minore. 

Si definisce scala cromatica la scala musicale formata dalla successione dei suoni di tutti i tasti bianchi e neri del piano che vanno da un Do al Do successivo: ascoltiamola!
Si chiama semitono la distanza costante tra due tasti contiguisiano essi una coppia di tasti bianco-bianco, o tasti bianco-nero o tasti nero-bianco, ad esempio tra il tasto Sol ed il tasto la bemolle, oppure tra Re e Mi bemolle 
La distanza doppia, cioè quella che va da Do a Re, o da Mi a  Fa, o tra La bemolle e Si bemolle, si chiama tono, e vale due semitoni.
Ora, proviamo a risuonare la sequenza dei soli tasti bianchi da un Do al Do successivo (vedi spartito sette note, di Harmonville). Questa successione di suoni si chiama Scala Maggiore, e cioè la Scala Maggiore è formata dalla successione dei suoni Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, e Si. La definiamo così perché la sequenza dei gradi è di 5 toni e 2 semitoni, che stanno solo tra Mi e Fa e tra Si e Do; e cioè : T   T   T   ST   T   T   ST. Ascoltiamo
Però, se partiamo dal La - invece che dal Do - abbiamo un risultato sostanzialmente molto diverso. Ascoltiamo!
In questo caso noi abbiamo ottenuto una scala minore
La Scala Minore Naturale è poco usata. Le scale molto usate sono la Scala Minore Armonica e la Scala Minore Melodica.
Ascoltiamole tutte e tre (anche su Harmonville Lezione 2). 
I concetti di scala maggiore e scala minore esposti in questo video devono essere approfonditi con l'ascolto. Vengono di seguito proposti due video, e solo in base all'ascolto, bisogna dire - per ciascuno di essi - se è in scala maggiore o in scala minore. 

A) Basta un po' di zucchero e la pillola va giù 
B) Cam camin  

Harmonville Lezione 3 La Suite

La Suite musicale è un raggruppamento di varie danze strumentali unite da una sola tonalità, come la Suite Barocca, l'Allemande, la Sarabanda e la Giga. E ancora la Pavane, la Romanesca, il Salterello, la Bourrée, la Gavotta, ecc.
La Suite barocca è particolarmente importante perché quasi tutte sono in forma binaria Aa1. Poiché nella precedente lezione abbiamo trattato la canzone nella forma ternaria, con questa lezione completiamo la panoramica sulla forma canzone.
Spartiti in forma Suite: Suite II Allemande - La Sarabanda - La Giga - La Pavane - La Gaillarde - La Bourrée - La Gavotta - 

Harmonville Lezione 4 La Tonalità Minore 

Nella lezione 2 abbiamo parlato della scala maggiore e della scala minore.  
In questa lezione prenderemo in esame le scale minori. Nella lezione precedente nessuna delle due scale ha in chiave un diesis # o un bemolle b, perché le due scale sono in qualche modo "apparentate " tra di loro. Spieghiamo questo concetto. Supponiamo di voler scrivere le scale di Mi minore. Sappiamo che per poter scrivere una scala  maggiore e una scala minore dobbiamo rispettare l'ordine dei toni e dei semitoni. Allora se io voglio scrivere una scala in Mi minore, innanzitutto seleziono la nota da cui partire, una semiminima,  e poi, in successione un Fa diesis, un Fa naturale, un La, un Si, un Do e un Re. Ascoltiamo un attimo la scala. Abbiamo costruito una scala in Minore mettendo  per l'appunto F#
Adesso supponiamo di voler scrivere la scala di Re minore. All'inizio della terza battuta (misura), partiamo da Re, e continuiamo con Mi, Fa naturale, Sol; nella quarta battuta: La, Sib, poi ancora un tono Do e poi torno al Re. Quindi, per scrivere Mi minore abbiamo dovuto mettere Fa# (seconda nota della prima battuta), e per scrivere  Re minore abbiamo dovuto mettere Sibemolle (seconda nota della quarta misura). Questo ci fa riflettere sulla stessa parentela che c'era tra Do maggiore e La minore.
Si può quindi affermare che (vedi figura del Circolo delle Quinte) ogni scala maggiore ha una sua scala relativa minore che parte alla distanza di 1 tono e 1/2 sotto dalla Maggiore, così come ogni scala minore ha una sua scala relativa maggiore che parte un tono e mezzo sopra la scala minore. A questo punto, dopo aver fatto i nostri esperimenti, possiamo dedurre che un tono e mezzo sotto la scala maggiore esiste una scala minore che adopera la stessa armatura di chiave della scala maggiore. Ed infatti - a questo punto -  il cerchio che avevamo delle tonalità maggiori si può arricchire con quello delle tonalità minori. Quindi, Do maggiore avrà La minore, Sol maggiore avrà Mi minore. Infatti, Sol maggiore porta un # in chiave, così come Mi minore avete visto ci aveva Fa#; Fa maggiore porta al Re minore che ci aveva un bemolle in chiave così come avete potuto vedere.  C'è una ultima cosa che è bene chiarire: nella lezione 2 abbiamo parlato oltre che della scala minore naturale anche della scala minore armonica e della scala minore melodica. Come potete vedere la scala minore armonica porta il settimo grado innalzato rispetto a quella naturale, come la melodica porta il sesto ed il settimo grado innalzati in senso ascendente e naturale in senso discendente. Attenzione! Perché  nessuna armatura di chiave porterà mai Sol diesis. Infatti, se vedete questo
la scala minore armonica e la scala minore melodica riportano delle alterazioni che sono transitorie, cioè significa che scattano solo in certe particolari condizioni.
Da questo video in poi la  scala lascia il posto alla tonalità, che implica una serie più ampia di concetti che andremo a sviluppare nelle prossime lezioni.

Harmonville Lezione 5 La Frequenza

L'ottava è la distanza che passa tra due suoni dello stesso nome posti alla distanza di 8 note, ad esempio tra Do C1 e Do C2, o tra Do C2 e Do C3, e così di seguito. 
Per capire la differenza tra un suono grave ed un suono acuto, con riferimento agli spartiti di Fra Martino campanaro, sentiamo prima il suono del Do C4, e poi il suono del Do C5. E' chiaro che la seconda ottava ha un suono più acuto della prima. Diremo subito che il Do del tasto C1 del piano è più grave del Do C2, che il tasto del Do C2 è più acuto del tasto Do C3, e così di seguito.
E' poi interessante capire la relazione tra tasti del piano e relative frequenze. Possiamo partire dalla definizione di Do centrale. L'espressione do centrale indica il do corrispondente al tasto centrale della tastiera del pianoforte, con frequenza approssimativamente di 261,6 Hz. Il do centrale è indicato come do3.
In base alle leggi dell'acustica sappiamo che i suoni sono onde sinusoidali comprese in un determinato intervallo di frequenze, che per l'orecchio umano sono comprese tra 20 e  20.000  hertz, dove l'hertz è l'oscillazione completa di un'onda sonora.) 
Ora, quando suoniamo il primo La sulla tastiera di Musescore, abbiamo un suono a 440 hertz; quando suoniamo il secondo La, abbiamo un suono di valore doppio, e cioè di 880 hertz, e così di seguito.

Dopo aver analizzato il funzionamento della tonalità e della frequenza, è adesso importante focalizzare la nostra attenzione sulle durate. Ebbene, quando si comincia un nuovo file, Musescore ci chiede il titolo del brano ad esempio "prova", ci chiede il rigo musicale (o pentagramma) che dobbiamo adottare, ad esempio "doppio pentagramma", ci chiede l'armatura di chiave -  scegliamo un bemolle - dopodiché ci chiede di inserire l'indicazione metrica. Cerchiamo di capire di  cosa si tratta.
Quando noi immaginiamo la marcia dei soldati, chi comanda scandisce -  forte e chiaro -  le parole "uno e due", ma lo fa in questa maniera: "On due", "On due", "On due". Come si vede, "On" è più forte di "due". Quindi, noi diciamo che questo tipo di ritmo si traduce in un tempo forte, "l'1",  seguito da un tempo debole, il "due".
Dalla combinazione degli accenti forti e deboli, nascono i metri di 2, 3, e 4 tempi. Questi metri si traducono - in termini di notazione - in una frazione il cui numeratore indica il numero dei tempi, e il denominatore le figure musicali dei vari tempi. Ad esempio, in questo caso che ci ritroviamo, indica 4 tempi ciascuno della durata di 1/4.
Le stanghette sono quelle linee verticali che attraversano il pentagramma (o rigo). La battuta è lo spazio contenuto tra due stanghette (Vedi 1).
Per contenere la lunghezza testuale di questa Lez. 7, utilizzeremo i seguenti link: (Vedi 2), (Vedi 3), (Vedi End).

Harmonville Lezione 8 I tempi composti e punto di valore. 

Anche per la Lez. 8, utilizzeremo i seguenti link: (Vedi punto 1), (Vedi punto 2), (Vedi End).

Un brano musicale è fatto - ovviamente - di note, cui corrispondono ben precisi suoni di determinata lunghezza, ma anche di pause, cioè di non suoni, anch'essi di determinata lunghezza. Note e pause si alternano in modo armonico, secondo lo schema voluto dal compositore.
Per contenere la lunghezza testuale di questa Lezione 9, utilizzeremo i seguenti link:

https://youtu.be/dn_A1UR-Q3U?t=30 

https://youtu.be/dn_A1UR-Q3U?t=117

https://youtu.be/dn_A1UR-Q3U?t=166

https://youtu.be/dn_A1UR-Q3U?t=192

https://youtu.be/dn_A1UR-Q3U?t=262 Pause con il punto 

https://youtu.be/jamPyvErqtE?t=18

https://youtu.be/jamPyvErqtE?t=60

https://youtu.be/jamPyvErqtE?t=109   

https://youtu.be/jamPyvErqtE?t=228

Nota bene. La legatura di valore può essere fatta solo con note della stessa frequenza.

Harmonville Lezione 11 Il metronomo

Harmonville Lezione 13 Suoni armonici e timbro.  

Anche per la Lez. 13, utilizzeremo i seguenti link: aa

Harmonville Lezione 14 Le chiavi e gli strumenti traspositori.

Anche per la Lez. 14, utilizzeremo i seguenti link: aa

Harmonville Lezione 15 Le articolazioni e la legatura di portamento 

Anche per la Lez. 15utilizzeremo i seguenti link: aa  

Harmonville Lezione 16 I gruppi irregolari. 

Anche per la Lez. 16, utilizzeremo i seguenti link: aa

Harmonville Lezione 17 Gli intervalli e gli accordi

Anche per la Lez. 17, utilizzeremo i seguenti link: aa

Harmonville Lezione 18 Gli accordi e le funzioni dei gradi 

Anche per la Lez. 18utilizzeremo i seguenti link: aa

Harmonville Lezione 19 La disposizione degli accordi di triade 

Anche per la Lez. 19utilizzeremo i seguenti link: aa

Harmonville Lezione 20 Il giro armonico e i collegamenti accordali  

Anche per la Lez. 20utilizzeremo i seguenti link: aa

Harmonville Lezione 21 Il Giro Armonico in modo minore

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Harmonville Lezione 22. Funzioni Armoniche e rivolti

Anche per la Lez. 22, utilizzeremo i seguenti link: aa

Harmonville Lezione 23. Uso degli accordi di M  

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Harmonville Lezione 24. Uso degli accordi di settima 

Anche per la Lez. 24utilizzeremo i seguenti link: aa

Harmonville Lezione 25 Le note di passaggio, le appoggiature i ritardi e le anticipazioni. 

Anche per la Lez. 25, utilizzeremo i seguenti link: aa

Harmonville Lezione 26 Inciso, Semifrase, Frase, Periodo.

Anche per la Lez. 26, utilizzeremo i seguenti link: aa

Harmonville Lezione 27. Le Cadenze. 

Anche per la Lez. 27utilizzeremo i seguenti link: aa

Harmonville Lezione 28 Le Progressioni.

Anche per la Lez. 28, utilizzeremo i seguenti link: aa

Harmonville Lezione 29 Enarmonia, accordi di quinta eccedente e settima diminuita.

Anche per la Lez. 29utilizzeremo i seguenti link: aa

Harmonville Lezione 30. Le dominanti secondarie 

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Harmonville Lezione 31 Il Pedale armonico.

Anche per la Lez. 31utilizzeremo i seguenti link: aa

Harmonville Lezione 32 Le modulazioni.

Anche per il bel libro di Carlo Mormile, utilizzeremo il seguente link:

Harmonville. Storia di uomini e di musica - Carlo Mormile - Libro - Guida - | IBS

(374) Carlo Mormile - YouTube

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