INTERVALLI MUSICALI
Nella teoria musicale, gli intervalli sono una parte essenziale del percorso di ogni musicista.
Gli intervalli musicali sono gli elementi di base, che rendono possibile assemblare accordi, mappare progressioni e costruire melodie. Pertanto, in questo articolo parleremo degli intervalli musicali riferendoci a più fonti, tutte autorevoli, in modo da studiare l'argomento sotto una molteplicità di punti di vista.
E però potrebbe esserci qualcuno, tra i lettori di questo sito, che desidera solo conoscere per sommi capi che cosa è un intervallo musicale.
In Fisica, nel settore Acustica, l'intervallo è la distanza, misurata in hertz (vibrazioni/secondo), tra due suoni, rispetto al valore del La centrale di 440 hertz preso come riferimento, per cui un suono è tanto più acuto (alto) per quanto è maggiore di 440 hertz, e viceversa.
Nella Teoria Musicale (ed è soprattutto questa la definizione che ci interessa), l'intervallo è la differenza in altezza tra due note, che si determina contando quante note ci sono tra la prima e la seconda nota, tenendo conto anche della prima. Ad esempio, tra il Do e il Mi c’è un intervallo di terza perché si deve contare anche il Do (Do-Re-Mi, terza); tra il Do ed il Sol c'è un intervallo di quinta (Do, Re, Mi, Fa, Sol).
Iniziamo da queste fonti:
- Gli intervalli musicali più importanti cosa sono e come si riconoscono
- How to Identify Musical Intervals (Music Theory)
- Intervalli musicali - Calcolo, tabelle e tipi di intervalli
- Gli intervalli - Spiegazione facile! Tutorial teoria e chitarra
- Intervalli musicali: come interagiscono le note tra di loro | LANDR Blog
- L'intervallo musicale di UNISONO e i battimenti
- How to Sight Sing in MINOR | Interactive Practice
- The Secret Minor-Major Chord (Music Theory)
Gli intervalli possono avere diversa direzione ed estensione. Ad esempio possiamo trovare:
- Intervallo ascendente: Do – Mi
- Intervallo discendente: Mi – Do
- Intervallo semplice: è quello compreso all’interno dell’ottava (Do-Sol)
- Intervallo composto: è quello che supera l’ottava (Do e Re dell’ottava successiva).
Gli intervalli nella musica sono classificati in base alla loro grandezza (quanto distanti sono le note tra loro) e alla loro qualifica (che tipo di rapporto hanno le note nella scala).
Osserviamo la scala di Do maggiore e vediamo gli intervalli che si formano a partire sempre dalla tonica (Do in questo caso):
Gli intervalli sono dunque di seconda, terza, quarta, quinta, sesta e settima e si dividono in cinque tipologie: giusti, maggiori, minori, aumentati e diminuiti.
Ora dobbiamo fare una classificazione di questi intervalli e ti chiedo di imparare a memoria tale classificazione.
- Gli intervalli “normali”: 2°, 3°, 6°, 7°
- Gli intervalli “giusti”: 1°, 4°, 5°, 8°
Gli intervalli del primo tipo sono intervalli maggiori poiché nascono sulla scala maggiore. Dunque Do-Re è una seconda maggiore, Do-Mi è una terza maggiore e così via.
Se ad uno di questi intervalli (2°, 3°, 6°, 7°) interveniamo restringendolo, ecco che non otteniamo più intervalli maggiori ma intervalli minori.
Per sentire e capire meglio la musica, per comporre, occorre saper riconoscere ed etichettare gli intervalli musicali. Cominciamo:
- Do-Reb = seconda minore, intervallo tra due note adiacenti, detto semitono (la più piccola distanza tra due note)
- Do-Mib = terza minore
- Do-Lab = sesta minore
- Do-Sib = settima minore
Bene, abbiamo capito la differenza tra un intervallo maggiore ed uno minore. Ora ci mancano da vedere gli intervalli giusti (1°, 4°, 5°, 8°).
Questi intervalli sono appunto definiti giusti poiché se proviamo ad allargarli o restringerli non otteniamo un intervallo maggiore o minore, bensì aumentato o diminuito.
Dunque per gli intervalli si seguono queste regole:
- Se l’intervallo è 1 semitono più ampio rispetto ad un intervallo maggiore (o rispetto ad un intervallo giusto) si chiamerà aumentato o eccedente;
- Se l’intervallo è 1 semitono più stretto rispetto ad un intervallo minore (o rispetto ad un intervallo giusto) si chiamerà diminuito;
- Se l’intervallo è 2 semitoni più ampio rispetto ad un intervallo maggiore (o rispetto ad un intervallo giusto) si chiamerà più che aumentato o più che eccedente
- Se l’intervallo è 2 semitoni più stretto rispetto ad un intervallo minore (o rispetto ad un intervallo giusto) si chiamerà più che diminuito;
La regola del 9
Tutti gli intervalli semplici possono essere rivoltati. Un Do-Mi (ascendente) può diventare un Mi-Do (ascendente). Rivoltare significa portare all’ottava superiore il suono più basso.
La classificazione del rivolto la troviamo facilmente seguendo queste due regole:
- L’ampiezza del rivolto si ottiene sottraendo dal numero fisso 9 l’ampiezza dell’intervallo di partenza (se l’intervallo di partenza è Do-Mi, dunque una terza, per scoprire il rivolto devo fare 9 – 3, ovvero 6);
- La specie del rivolto diventa l’inverso: se l’intervallo era maggiore, diventa minore; se era diminuito, diventa eccedente e così via. Gli intervalli giusti rimangono tali anche nel loro rivolto.
Dunque facciamo un chiaro esempio:
Do-Mi è un intervallo di terza maggiore. Quale sarà dunque il suo rivolto?
Mi-Do è il rivolto, dunque se l’intervallo originario era maggiore, questo sarà minore e sarà una sesta (9 – 3).
Regola per calcolare un intervallo
Per finire ecco le operazioni che devi fare per determinare un intervallo:
- Realizzare mentalmente la scala musicale dell’intervallo, tenendo in considerazione che la prima nota dell’intervallo corrispondere alla tonica (se l’intervallo è Re-Sol, significa che siamo in scala di Re maggiore)
- Calcola l’ampiezza dell’intervallo in rapporto alla successione delle note della scala (Re-Sol è una quarta)
- Verifica la specie dell’intervallo per capire se è giusto o meno.
- Considera quali sono le alterazioni fisse di quella tonalità (Re-Fa# potrebbe sembrare un intervallo di terza aumentata, ma è una terza maggiore poiché il Fa# fa già parte della scala di Re maggiore)
L'articolo comprende sia intervalli musicali ascendenti che discendenti.
Gli intervalli trattati sono i seguenti: Unisono, Seconda minore, Seconda maggiore, Terza minore, Terza maggiore, Quarta, Tritono, Quinta, Sesta minore, Sesta maggiore, Settima maggiore e Ottava.
Seguono gli intervalli (Wikipedia); facendo clic su ciascuno di essi, viene fornita una breve definizione.
TONO e SEMITONO (definizione e costruzione).
Per definizione, il semitono è la più piccola distanza che passa fra due suoni, e viene indicato con ST (semitono).
Il semitono può essere di due tipi: diatonico, cromatico.
Il semitono è diatonico quando i due suoni hanno: nome diverso e suono diverso; nell'esempio si possono vedere quattro semitoni diatonici differenti.
Il semitono è cromatico quando i due suoni hanno: stesso nome e suono diverso; nell'esempio si possono vedere quattro semitoni cromatici differenti.
Gli esempi più importanti di semitoni "naturali" sono SI-DO e MI-FA.
I toni ed i semitoni (così come per gli intervalli e per gli accordi) si costruiscono sempre in senso ascendente.
Non è possibile avere due semitoni formati da tre note aventi lo stesso nome, per es. LAb - LA - LA# poiché in un caso del genere non avremmo il semitono diatonico che costituisce parte del tono. I toni ed i semitoni devono essere costruiti sempre su gradi congiunti, non su intervalli di terza.
Non si troverà mai un tono formato da due semitoni uguali: due diatonici o due cromatici. Negli esempi a seguire si vedrà come costruire i toni e come non sia possibile avere un tono formato da due semitoni uguali.
Semitono diatonico + semitono diatonico (errato). Partendo dal semitono diatonico SOL - LAb, si dovrebbe avere un altro semitono diatonico ascendente (nome diverso e suono diverso) che parte dal LAb. Ciò non è possibile in quanto la nota con nome diverso più vicina al LAb è il SIb che si trova a distanza di tono anziché di semitono. Per tanto si otterrebbe un intervallo di terza minore SOL - SIb, non più un tono.
Semitono cromatico + semitono cromatico (errato). Partendo dal semitono cromatico SOL - SOL#, si dovrebbe avere un altro semitono cromatico ascendente (stesso nome e suono diverso) che parte dal SOL#. Ciò non è possibile in quanto la nota con lo stesso nome più vicina al SOL# è il LA# che si trova a distanza di tono anziché di semitono. Per tanto si otterrebbe un intervallo di seconda eccedente SOL - LA#, non più un tono.
Abstract
Di seguito, riportiamo la Tavola degli intervalli e le classi di canzoni che le richiamano.
Sopra, all'inizio di questo articolo, abbiamo definito l'intervallo musicale come la distanza, misurata in hertz (vibrazioni/secondo), tra due suoni, rispetto al valore del La centrale di 440 hertz preso come riferimento.
Una definizione più pratica è la seguente: l'intervallo musicale è la distanza, in toni e semitoni, tra due note musicali.
Gli intervalli possono essere ascendenti (Do - Mi) e discendenti (Mi - Do).
Gli intervalli sono di seconda, terza, quarta, quinta, sesta e settima e si dividono in cinque tipologie: giusti, maggiori, minori, aumentati e diminuiti.
Un intervallo è giusto se con il suo stesso nome è presente sia su una scala maggiore che nella minore (Do/Sol è un intervallo di 5ª giusta perché è presente sia in Do maggiore che in Do minore). L'intervallo di seconda in musica si trova tra la prima e la seconda nota di una scala maggiore o minore. La distanza fra queste due note è di un tono. Se l'intervallo dista un tono dalla tonica, è maggiore; se dista un semitono, è minore.
Infine, seguono degli elenchi di canzoni che sono state raggruppate in classi (unisono, seconda minore, seconda maggiore, ecc.) in base agli intervalli adoperati. Si tratta di un processo di associazione, che correla gli intervalli a canzoni famose e pezzi conosciuti, in modo da ricordare quindi un determinato intervallo grazie alla canzone famosa che lo utilizza.
Unisono
- Inno di Mameli - Spartito
- Jingle Bells (James Lord Pierpont, 1857)
- Let It Be (The Beatles, 1970)
- Candle in the Wind (Elton John, 1973)
Seconda minore (Do-Reb)
- Joy to the World (Isaac Watts, 1719)
- Für Elise (Ludwig van Beethoven, 1810)
- Fly Me to the Moon (Frank Sinatra, 1954)
- All My Loving (The Beatles, 1963)
- Fields of Gold (Sting, 1993)
Seconda maggiore (Do-Re)
- Mary Aveva Un Agnellino (canzone folk)
- Il Natale é (canzone folk)
- Eight Days a Week (The Beatles, 1964)
- Yesterday (The Beatles, 1965)
- Wonderwall (Oasis, 1995)
Terza minore (Do-Mib)
- The Star-Spangled Banner (Francis Key, 1814)
- Il mattino (Edvard Grieg, 1875)
- Frosty the Snowman (Walter Rollins, 1950)
- Hey Jude (The Beatles, 1968)
- They Don't Care About Us (Michael Jackson, 1996)
Terza maggiore (Do-Mi)
- Swing Low, Sweet Chariot (canzone folk)
- Sinfonia No. 5 (Ludwig van Beethoven, 1804)
- Summertime (George Gershwin, 1935)
- Giant Steps (John Coltrane, 1960)
- Tears In Heaven (Eric Clapton, 1991)
Quarta diminuita (Do - Fa♭ - un tono e due semitoni diatonici).
- O Come, All Ye Faithful (John Wade, 1751)
- Eine kleine Nachtmusik (W.A. Mozart, 1787)
- I've BIeen Working on the Railroad (canzone folk)
- Shave and a Haircut (canzone folk)
- All of Me (Gerald Marks, 1931)
Tritono
- Blue 7 (Sonny Rollins, 1956)
- Turn Back, O Man (Godspell, 1971)
- YYZ (Rush, 1981)
- Even Flow (Pearl Jam, 1991)
Quinta
- Minuetto in Sol maggiore (Christian Petzold, 1725)
- The Way You Look Tonight (Dorothy Fields, 1936)
- Have You Met Miss Jones? (Richard Rodgers, 1937)
- Flintstones Theme (Hoyt Curtin, 1961)
- Love Will Keep You Warm (Swan Lee, 2004)
Sesta minore
- Forêts paisibles (Jean-Philippe Rameau, 1735)
- Chega de Saudade (Antonio Carlos Jobim, 1957)
- Love Story Theme (Francis Lai, 1970)
- You're Everything (Chick Corea, 1973)
Sesta maggiore
- Nobody Knows the Trouble I've Seen (canzone folk)
- A Weaver of Dreams (Nat King Cole, 1925)
- The Music of the Night (Andrew L. Webber, 1986)
- Man in the Mirror – coro (Michael Jackson, 1988)
- No Surprises (Radiohead, 1977)
Settima minore
- An American in Paris (George Gershwin, 1951)
- Watermelon Man (Herbie Hancock, 1962)
- Lady Jane – coro (Rolling Stones, 1966)
Settima maggiore
- I Love You (Cole Porter, 1944)
- Doogie Howser Theme (Mike Post, 1989)
- Todos los días un poco (León Gieco, 1993)
- To Zanarkand (Uematsu, 2002)
Ottava giusta
- Cantando sotto la pioggia Spartiti per Violino, Violoncello (Duetto d'archi) | Musescore.com
- The Christmas Song (Robert Wells, 1945)
- Blue Bossa (Kenny Dorham, 1963)
- Ironic (Alanis Morissette, 1996)
Link interessanti:
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- Esercizi su intervalli di 3 ed approcci Spartiti per Pianoforte (Solo) Easy | Musescore.com
TEST
Per finire, provate a capire l'intervallo musicale di una canzone da voi scelta dal seguente vasto repertorio di canzoni:
- Le canzoni italiane più belle e famose di sempre - il meglio della musica italiana di tutti i tempi
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- 50 Greatest Italian Hits in Jazz [Smooth Jazz, Vocal Jazz]
- Swing - Best of The Big Bands (1/3)
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