UNICREDIT, ieri ed oggi.
Salerno - Lunedì, 27 Gennaio 2020
Durante la mia giornata di prof in pensione, cerco di ammazzare il tempo leggendo le news dei quotidiani e curando questo mio sito.
Appunto ieri, domenica, navigando sul Web, ho letto una notizia che risale a poco più di un mese fa:
"Banche, gli esuberi di Unicredit fanno venire i brividi. Che Paese saremo tra qualche anno?".
Allora ho cercato sul Web articoli simili, e poi sono andato sul sito Unicredit: il risultato di questa mia ricerca è rappresentato sia dalla lista numerata in ordine cronologico delle notizie trovate e che ho riportato alla fine di questo articolo con il titolo "Link interessanti", e sia da alcune considerazioni di carattere personale, che di seguito brevemente mi accingo ad esporre.
UNICREDIT ieri.
Ricordo che alcuni anni fa (all'incirca nel mese di agosto del 2017), pubblicai su questo sito il seguente articolo: "LETTERA APERTA AL CEO UNICREDIT". Ovviamente, scelsi questo titolo per attirare l'attenzione (... anche con un pizzico di autoironia!) di un maggior numero di lettori. L'articolo prendeva in considerazione l'opportunità di inserire nel nuovo sito Unicredit una guida semplice e chiara sugli strumenti finanziari, cosa che - ad onor del vero - è stata fatta egregiamente.
UNICREDIT oggi.
Oggi il problema è diverso.
Unicredit ha la necessità, come struttura avanzata, di mantenere il passo con l' evoluzione tecnologica. A tale scopo, è in atto il seguente processo di ristrutturazione: UniCredit punta su buyback* in nuovo piano 2023, taglia 8.000 posti. Però, purtroppo, tale piano prevede anche il taglio di 8000 dipendenti e di 500 Filiali entro il 2023, di cui 5.500 soltanto in Italia.
Una tale operazione comporta parecchie conseguenze negative, come l’impatto della perdita del posto di lavoro per tante famiglie e la diminuita qualità del posto di lavoro (un contratto di lavoro stipulato 30 anni fa vale molto di più di uno di quelli disponibili oggi sul mercato, anche in termini di tutela).
Sono un cliente Unicredit fin dal 1970, quando Unicredit si chiamava "Credito Italiano", ed in qualità di cliente senior Unicredit intendo esprimere la mia modesta opinione su questi ultimi avvenimenti.
Capisco la necessità di Unicredit di mantenere il passo con l' evoluzione tecnologica, ma - a parer mio - è anche necessario mantenere la qualità del servizio.
Se il numero del personale viene ridotto all'osso, ritengo non improbabile il fatto che poi quando un Cliente chiede una spiegazione, il Personale - risultando tutto occupato - non ha il tempo ed il modo di dargliela. Ciò comporta una conseguente insoddisfazione del cliente, ed un allentamento del senso di fiducia, e tutti sanno quanto sia importante la fiducia del Cliente nella propria Banca. Mi auguro pertanto che venga attuata una adeguata strategia, affiancata da oculati turnover e scelta del tipo di licenziamento (ad esempio, personale prossimo alla pensione, ecc.), in modo da ridurre l'impatto di questa trasformazione profonda, che soddisfa gli azionisti ma che rischia - nel tempo - di trasformare in argilla i piedi dell' attuale colosso Unicredit.
Zeferino
Link interessanti
- Lettera aperta al CEO Unicredit.
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- Banche, gli esuberi di Unicredit fanno venire i brividi. Che Paese saremo tra qualche anno? - 9 Dicembre 2019 - scritto da Lidia Undiemi.
* buyback (significato) = "riacquisto di quote proprie".