La mia 156 Alfa Romeo

Scritto da Zeferino Siani. Pubblicato in RICORDI

La mia 156 Alfa Romeo mi ha piantato in asso prematuramente.

"Un difetto di lubrificazione del motore", mi ha detto il meccanico di fiducia cui sono stato indirizzato da un mio amico. "Si può togliere il difetto, ma occorre una spesa notevole, e poi però non c'è alcuna sufficiente garanzia che il motore ritorni affidabile. Le conviene rottamarla!"

"... ROTTAMAZIONE! " Che brutta parola! Dalla parola italiana "rottame",  il significato di "rottamazione" è quello di smantellare un' auto ormai inservibile recuperandone però delle parti ancora utilizzabili.

La parola rottamazione è brutta soprattutto per le persone anziane, che di solito si affezionano ad alcune cose di uso quotidiano e protratto per parecchi anni, in particolare le auto.  Mio padre, ad esempio, era affezionato alla Lancia Dedra, mio suocero alla Fiat 1500 Lunga, io alla 156 Alfa Romeo, e in particolare a quel suo caratteristico rombo alla partenza!

Ora, non poter sentire più il rombo della mia 156 Alfa Romeo mi pesa. Mi pesa molto non poter sentire più quel rombo inconfondibile, potente, entusiasmante. Ho perso qualcosa di importante, qualcosa di me stesso cui erano legati anche tanti ricordi di fatti piacevoli e di pericoli scampati, grazie sia alla leggendaria perfetta tenuta di strada delle auto Alfa Romeo e sia, e soprattutto, ad una catenina d' argento con medaglia recante l'effigie di Padre Pio su un lato e quella della Madonna sull' altro; catenina regalatami da mio suocero a che io la tenessi sempre assolutamente con me in macchina, e che io scrupolosamente e religiosamente tenevo appesa alla leva del tergicristallo. 
E dire che, da vera "signora", la mia 156 Alfa Romeo si è comportata bene fino al suo ultimo giorno, fino a quando, quella mattina in garage, il motore non ha più risposto all'avvio: la soluzione finale per non bloccarsi per strada, e crearmi quindi delle grane!

Qualche settimana prima del guasto, ho fatto  un breve sogno ad occhi aperti.
Ho sognato di poter arrivare da San Pietro, quando fosse arrivato il mio momento, assieme alla mia 156, preceduto e annunziato dal suo rombo, confidando -  perché no -  sul fatto che anche a San Pietro piacesse quel rombo, e riuscendo così ad ottenere forse anche uno sconto di pena; e poi, scontata la pena e riavuta la mia 156 Alfa Romeo, poter scorazzare con essa acrobaticamente  di nuvola in nuvola, libero  per il Cielo, magari alla ricerca di quella mitica Nuvoletta Solitaria che racchiude tutti i sogni e le speranze che noi miseri mortali non abbiamo potuto realizzare sulla Terra. 

Quella catenina di Padre Pio regalatami da mio suocero io ovviamente  l' ho ritirata dalla 156 e l'ho trasferita sulla nuova auto.  

Zeferino

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