Storia della Musica e degli Strumenti Musicali

I 20 video della Prof.ssa Ester Vazzoler.

Di seguito riporto la lista puntata di tutti i video della "Storia della Musica", curata egregiamente dalla bravissima prof.ssa Ester Vazzoler su YouTube.
Il vantaggio di accedere a essi qui e non su YouTube è ovviamente quello di una lista "pulita", nel senso che si accede a questi video direttamente, sequenzialmente e senza i preamboli della pubblicità (tranne che per il primo video, per il quale non sono riuscito ad eliminare il preambolo della pubblicità, per cui occorre fare clic su Salta).
L'ultimo link è relativo ad un metronomo online.

Lista puntata dei 20 video.

Per una lettura ottimale, si consiglia di leggere i 20 video della Prof.ssa Ester Vazzoler sequenzialmente.
Buona lettura.

Nei prossimi paragrafi viene fornito un abstract (riassunto) personale dei suddetti 20 video.

Le origini

La musica è il linguaggio universale dei popoli.
Fin dall'età della pietra, circa 40 mila anni fa, l'uomo ha emesso primitivi suoni vocali o per spaventare gli animali, o imitando i suoni della natura (pioggia, fulmini, tuoni, vento); e poi, più tardi, nei momenti di riposo,  semplicemente suonando un flauto costruito con vari materiali, come ossa di animali o canne di bambù.

Più tardi, quando comparvero le prime civiltà, gli strumenti musicali erano i più svariati: in Mesopotamia c'era la lira, una specie di chitarra, le cui corde erano pizzicate con il plettro, un piccolo strumento, di cui esistono oggi molti reperti.
Nell'antico Egitto gli strumenti erano arpe, liuti, flauti e tamburi, che gli egizi suonavano credendo di poter placare così gli dei, o anche per rituali religiosi, feste e cerimonie funerarie; nell’antica Grecia, la musica era strettamente legata alla poesia, e gli strumenti più comuni erano la lira e l’aulos, un tipo di oboe. I greci ritenevano che la musica avesse un forte impatto emotivo e morale sull’uomo e la consideravano fondamentale nell’educazione dei giovani.

La Musica nel Medioevo e nel Rinascimento.

Il Medioevo segna l’inizio di un cambiamento significativo nella musica, che inizia a essere registrata attraverso la notazione musicale, permettendo alle composizioni di essere trasmesse attraverso i secoli.
Le melodie gregoriane, chiamate così in onore di papa Gregorio I, dominano il periodo medioevale. Queste composizioni, caratterizzate da un canto monofonico e a cappella (cioè, utilizzando solo la voce, senza l'aiuto di strumenti musicali) erano la principale forma di musica liturgica della Chiesa cattolica.
Un altro importante sviluppo del Medioevo fu la nascita della polifonia, una tecnica musicale che implica l’uso simultaneo di due o più linee melodiche, dando vita a composizioni più complesse e ricche, ampliando le possibilità espressive della musica.

Nel Rinascimento, la musica diventa più accessibile, grazie alla diffusione della stampa musicale. In questo periodo, la musica profana guadagna terreno rispetto alla musica sacra. Le composizioni rinascimentali sono caratterizzate da un equilibrio tra voce e strumento, con un aumento dell’uso degli strumenti a corda, come il liuto.
Tra i compositori più noti del Rinascimento ci sono Josquin des Prez, Giovanni Pierluigi da Palestrina e Thomas Tallis, i cui lavori hanno influenzato generazioni di musicisti.

L'esplosione della musica barocca e classica.

Con l’arrivo del Barocco, la musica subisce una serie di trasformazioni sostanziali, come l’enfasi sulla ornamentazione e la complessità. La musica barocca introduce il concetto di contrasto, che viene espresso attraverso il cambio tra parti vocali e strumentali, o tra diversi strumenti musicali.
Una figura di spicco di questo periodo è Johann Sebastian Bach, la cui maestria nell’organizzazione di complesse strutture musicali non ha eguali. Altri compositori influenti di questo periodo includono Antonio Vivaldi, famoso per i suoi concerti, e George Frideric Handel.

Durante il periodo classico, c’è un ritorno all’equilibrio e alla chiarezza. La struttura della composizione diventa di importanza cruciale, con forme musicali come la sonata, il concerto e la sinfonia che emergono come formati dominanti.
Wolfgang Amadeus Mozart e Ludwig van Beethoven sono tra i compositori più noti di questo periodo. La musica di Mozart è ammirata per la sua bellezza, la sua espressività e la sua perfezione formale, mentre Beethoven è celebrato per la sua capacità di esprimere emozioni profonde e per il suo ruolo nel traghettare la musica dal periodo classico al romantico.
Questi periodi della storia della musica hanno portato cambiamenti significativi non solo nelle tecniche di composizione, ma anche nel modo in cui la musica viene eseguita e apprezzata. Dall’orchestra barocca alla forma sinfonica classica, la musica diventa una forma d’arte sempre più sofisticata e significativa. 

L'età romantica: emozione e individualismo in musica.

Il romanticismo rappresenta un periodo di grande cambiamento nel panorama musicale. In questa era, i compositori si distaccano dalle convenzioni formali del classicismo, preferendo esprimere emozioni personali e idee attraverso la loro musica. Le opere di questo periodo sono spesso caratterizzate da temi romantici come l’amore, la morte e la natura, e presentano un uso più audace e innovativo dell’orchestra.
Tra i compositori più noti di questo periodo figurano Franz Schubert, noto per le sue lieder (canzoni per voce e pianoforte), Robert Schumann, noto per la sua musica per pianoforte e le sue sinfonie, e Frédéric Chopin, famoso per le sue composizioni per pianoforte solo. Johannes Brahms è un altro grande compositore romantico, le cui sinfonie e composizioni da camera sono ampiamente apprezzate per la loro ricchezza emotiva e la loro profondità strutturale.
Verso la fine del periodo romantico, Richard Wagner e Giuseppe Verdi emergono come figure di spicco nel campo dell’opera. Le opere di Wagner, come “il crepuscolo degli dei”, sono famose per il loro uso rivoluzionario del leitmotiv, un tema musicale associato a un particolare personaggio o idea. Le opere di Verdi, come “Aïda” e “La Traviata”, sono celebri per la loro drammaticità e la loro capacità di coinvolgere emotivamente il pubblico.
Il periodo romantico segna un’epoca di sperimentazione e innovazione musicale, in cui i compositori esplorano nuove possibilità espressive e ampliano i confini dell’arte musicale. La prossima fase della storia della musica vedrà un’ulteriore evoluzione, con l’avvento della musica moderna e contemporanea.

Il modernismo e la contemporaneità

La musica moderna e contemporanea rappresenta una rottura con le convenzioni musicali del passato. Molti compositori di questa era cercano di sfidare e reinventare le norme musicali tradizionali, portando la musica in nuove e audaci direzioni.
Uno dei movimenti più influenti di questo periodo è il serialismo, introdotto da Arnold Schoenberg.
Il serialismo rappresenta un radicale distacco dalla tonalità tradizionale, con i compositori che utilizzano una serie di dodici toni in modo eguale, senza un tono o una chiave dominante. Le opere di Schoenberg, come “pierrot lunaire”, sono emblematiche di questo stile.

Oltre al serialismo, la musica del xx secolo vede l’emergere di altre importanti correnti, tra cui il minimalismo, il postmodernismo e la musica sperimentale. Il minimalismo, rappresentato da compositori come Philip Glass e Steve Reich, si caratterizza per la sua enfasi sulla ripetizione e sulla gradualità del cambiamento.
Il postmodernismo, al contrario, spesso mescola stili e generi musicali diversi, sfidando le distinzioni tradizionali tra “alta” e “bassa” cultura musicale.

La musica contemporanea continua a evolversi e a sperimentare, con compositori come John Cage, che ha sfidato le convenzioni di cosa possa essere considerato musica, introducendo il concetto di musica aleatoria e il famoso pezzo 4':33″, in cui un pianista rimane seduto al pianoforte senza suonare per quattro minuti e trentatré secondi.

Questo periodo segna una profonda trasformazione nella storia della musica, con la musica stessa che diventa un campo di sperimentazione e innovazione senza precedenti. La successiva rivoluzione digitale porterà la musica in una nuova era, cambiando per sempre il modo in cui la musica viene creata, distribuita e ascoltata.


La nascita della registrazione sonora alla fine del XIX secolo rappresenta un cambiamento radicale nella storia della musica. Per la prima volta, la musica poteva essere conservata e riprodotta, rendendo la musica accessibile a un pubblico più vasto. La grammofonica e il disco in vinile hanno rivoluzionato il modo in cui la musica veniva distribuita e ascoltata, e artisti come Elvis Presley e i Beatles hanno sfruttato queste nuove tecnologie per raggiungere un pubblico globale.
Negli anni ’80, l’introduzione del Compact Disc (CD) ha portato a un ulteriore balzo in avanti nella qualità della registrazione e della riproduzione musicale. Il CD ha offerto un suono più chiaro e dettagliato rispetto al vinile, e ha permesso la riproduzione di musica senza le limitazioni di spazio del vinile.

L'era digitale

Tuttavia, è l’era digitale a rappresentare la più grande rivoluzione nella storia della musica. Con l’introduzione di formati digitali come l’MP3 e piattaforme di streaming come Spotify e Apple Music, la musica è diventata immediatamente accessibile a chiunque con un dispositivo connesso a Internet. Questo ha cambiato radicalmente il modo in cui la musica viene distribuita e consumata, rendendo la musica più accessibile che mai.
Nel contempo, la tecnologia digitale ha anche permesso la creazione di musica in modi nuovi e innovativi. Programmi di produzione musicale come Pro Tools e Ableton Live hanno reso possibile la creazione di musica di alta qualità in ambienti domestici, abbattendo le barriere all’ingresso nell’industria musicale.
Quest’era digitale ha visto la nascita di nuovi generi musicali, come l’EDM e il dubstep, che sfruttano appieno le possibilità offerte dalla tecnologia digitale. Artista come Skrillex e Deadmau5 sono esempi di come la tecnologia può dare forma a nuove forme di espressione musicale.
Tuttavia, l’era digitale ha portato anche a nuove sfide, come la questione dei diritti d’autore e della remunerazione degli artisti in un’epoca in cui la musica è spesso accessibile gratuitamente. Queste questioni continuano a essere un argomento di discussione e dibattito nel mondo della musica oggi.

La storia della musica è, quindi, una storia di costante evoluzione e innovazione, guidata tanto dalla creatività artistica quanto dalle trasformazioni tecnologiche. Dalle prime canne sonore alle piattaforme di streaming digitale, la musica continua a essere un elemento fondamentale della cultura umana, capace di connettere persone di ogni angolo del mondo.

La musica come espressione universale dell'umanità.

Alla fine di questo viaggio attraverso i secoli, dall’alba dell’umanità all’era digitale, una cosa è chiara: la musica è una delle forme di espressione più antiche e universali dell’umanità. Ogni cambiamento, ogni evoluzione nella storia della musica è stata un riflesso delle trasformazioni nella società e nella tecnologia.

La musica ha accompagnato l’umanità in ogni fase del suo sviluppo, dalle prime comunità di cacciatori-raccoglitori alle complesse società industriali e digitali di oggi. Ogni innovazione, ogni nuova scoperta ha lasciato il segno nella storia della musica, permettendo l’espansione dei generi musicali, l’ampliamento delle tecniche compositive e performative e l’accesso a un pubblico sempre più vasto.

La rivoluzione digitale ha aperto un nuovo capitolo nella storia della musica, democratizzando l’accesso alla creazione musicale e alla sua fruizione. Grazie alle tecnologie di registrazione digitale e alle piattaforme di streaming, la musica è ora a portata di mano di chiunque abbia un dispositivo connesso a Internet. Questo ha permesso la nascita di nuovi generi musicali, l’espansione delle comunità di ascoltatori e la possibilità per gli artisti di raggiungere un pubblico globale.

Nonostante i cambiamenti e le sfide poste dalla tecnologia, la musica continua ad essere un medium potente di espressione e comunicazione. Da una semplice melodia suonata con un flauto di canna a una complessa composizione sinfonica, dalla musica tradizionale a quella elettronica, ogni nota, ogni ritmo, ogni melodia parla al cuore dell’esperienza umana, evocando emozioni e connettendo le persone attraverso la barriera del linguaggio.

Nell’era digitale, la musica continua a evolvere, a cambiare, a sorprendere. Non possiamo prevedere quali saranno le prossime innovazioni, quali nuovi generi musicali nasceranno, quali nuove forme di espressione saranno scoperte. Ma una cosa è certa: finché ci saranno esseri umani, ci sarà musica. Perché, come disse una volta il grande compositore Leonard Bernstein, “la musica può nominare l’innominabile e comunicare l’inconoscibile”.

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