Rosario mio fratello

Stamattina, appena mi sono svegliato, ho ricordato Rosario, il più piccolo di noi figli, ma il più grande, il più generoso, il migliore di noi.
Sono passati poco più di due anni da quel giovedì 3 Settembre 2020, quando mi raggiunse all'alba la telefonata di mio figlio Alfredo, che venne a prendermi a casa per andare a Sala Consilina, dove tuttora risiede la sua famiglia, la moglie Giovanna ed i figli.
Quando - negli ultimi anni - in occasione di ricorrenze varie, ci trovavamo tutti riuniti, Rosario era solito raccontare episodi di mamma e papà, di mamma che "era la roccia della famiglia", la roccaforte, e del suo rapporto con papà, che descriveva con semplicità e delicatezza, raccontando per l'ennesima volta famoso l'episodio in auto di papà e Rosario nei pressi di Como, e di papà che chiede ad un vigile: "Per favore, la strada per Coma?", di Rosario che gli vien da ridere per quella gaffe vocale e della pronta risposta di papà che - prontamente - , rivolgendosi al vigile ed indicando Alfredo, dice "...questo è uno stronzo!".
E questo era l'episodio che mio fratello Rosario ci raccontava e ci ricordava.

Zeferino  

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